Questo prologo ha poco a che fare col post: portiamo pazienza! Sempre di lavoro (in questo caso mal fatto, o non fatto del tutto) si tratta. Volevo solo esternare il mio stupore ed affermare che sentire taluni che si riempiono la bocca con frasi tipo "se vuoi fare il politico lo devi fare con l'intenzione di risolvere i problemi del paese", e sto parlando di Lupi, mi fa venire la nausea. Ma anche Dalema non è da meno, con la sua denuncia che sono sedici anni che la politica litiga invece di risolverli, i problemi... E li crea, aggiungo io, li aggrava. La mia è solo una considerazione.
Ma come si fa a non vergognarsi, con un "leader" che si presenta pieno di fard in viso come fosse di plastica, con i capelli impossibili di un bambolotto, che predica amore praticando odio, che dice una cosa ed un minuto dopo l'opposto quando non un'altra cosa proprio. Ed i Dalema, i Veltroni, i Fassino, Violante & Co. che continuano il loro appoggio malamente paludato. Ma chi è sta gente? Sono loro che devono fare il bene del paese? E quando, di grazia?
Questa settimana è stata densa di avvenimenti, che, nel mio piccolo, significano rogne. Domenica, costretto a lavorare, ho dovuto misurarmi con un "signore", che, credendo bene di venire a rompere i coglioni la domenica, per comprare quattro cazzate, si è sentito in dovere di dirmi che non sono adatto al lavoro che svolgo; questo, dopo essermi a lui rivolto in maniera cortese affinché si comportasse in maniera consona all'ambiente in cui si trovava, non voglio troppo entrare nel dettaglio.
Rivolgendosi a me, con aria di sfida, questo sessantenne con al seguito un'anziana su sedia a rotelle, dopo avermi apostrofato, ha anche insinuato che lo avevo - per così dire - redarguito, proprio perché era insieme alla signora disabile... Cosa assurda, dirà qualcuno. Esatto.
Fatto sta che non ci ho visto più; mi è andata giù la catena, come diciamo dalle mie parti: ho cominciato ad urlargli in faccia che "è un maleducato, che deve vergognarsi di mancare di rispetto ad una persona che sta lavorando, e che se c'è uno che è fuori posto questo è proprio lui, e quindi di pagare i suoi € 4,75 e di togliersi velocemente dai coglioni che non ho tempo da perdere" vista la fila di decine di persone che devo servire. Sto svolgendo un servizio, cazzo! Non sono però servo di nessuno!
Basta una persona così per rovinarmi la giornata... Se mi tengo tutto dentro! Ma questa volta gliel'ho cantata forte e chiaro, col plauso anche degli altri clienti, poi la domenica è filata liscia.
Ma non si fa, Roby, non si fa!qualcuno potrebbe dire: si fa, si fa... con certa gente si fa ed è meglio farlo, dico io. Non riesco ad esprimere la soddisfazione per aver tirato fuori lo sgomento causato dal comportamento di quel deficiente.
Altri accadimenti hanno funestato la mia settimana lavorativa, ma quest'altro merita una menzione speciale. Forse perché non è funesto.
Tra i clienti con cui ho a che fare giornalmente (2/300) sono alcune decine quelli che scelgono di rivolgersi a me per scelta, anche se c'è da aspettare un po' di più, perché sanno che sono cortese e vengo incontro alle necessità di ognuno. Lo faccio spontaneamente: son fatto così. Ciò non di meno questo mio modo aperto e cordiale, ponendolo avanti ad ogni persona, può e crea non pochi problemi quando lo sconosciuto al quale ci si rivolge è un emerito imbecille che cerca di approfittarsene (vedi sopra).
Ma torno ai clienti.
Ce ne uno, berlusconiano convinto, che sa che io sono anti-berlusconiano, ma nonostante tutto ha di me grande stima (per lo meno a parole, eh!): vedendo come mi comporto sul lavoro, sostiene a gran voce (penso che questo tipo non riesca a modulare bene il volume di voce per qualche motivo che mi sfugge) che ho un cuore grande, e sempre, quando ci sono io, lui diserta gli altri commessi per avvalersi del mio "talento" (talento assolutamente negato dalla prima persona di cui ho raccontato: uno che li dovesse sentire entrambi ne rimarrebbe disorientato!).
Questa settimana, credo martedì, ha creduto bene di mettermi al corrente di aver parlato con niente di meno che Silvio B. in persona! E di avergli parlato di me " che c'è questo ragazzo che ha un cuore grande, che non è dalla sua parte ma che merita, che è bravo e buono" ecc. ecc.
Ha cominciato a dirmi che è lui il salvatore dell'Italia, e il partito dell'amore, e bla bla bla... Non potevo certo mettermi a raccontargli tutte le porcate che ha fatto e sta facendo il suo ben amato Berlusconi: sono al lavoro non al bar!
Ragazzi, non ce la faccio più.
Il contatto col pubblico è sfiancante, ma il lavoro serve a pagare le bollette, nonostante il mobbing. Nonostante i clienti che credono di aver tutto dovuto.
Quando si è di fronte ad un commesso, ad un impiegato, ad un operaio, si è anzitutto di fronte ad una persona. A volte potrà essere scortese, o semplicemente trattarti freddamente, ma non si può giudicare da ciò, soprattutto oggi, in quest'epoca dove il lavoro è diventato una merce e nel peggiore dei casi un'arma di ricatto, per di più mal retribuito. Che ne sai che quel commesso che oggi non ti sorride, non abbia appena avuto un lutto, o che abbia appena ricevuto notizia che il contratto per quel lavoro per il quale si è fatto in quattro non verrà rinnovato?
Mai condannare... Tanto verrai giudicato comunque. Ma forse non condannato: qual'ora fossi innocente!
La mia fiducia nella giustizia è ridicola, lo so.
Bellissimo post. Credo che sia dura sopportare certe persone e certe situazioni. Pure a me una volta mi è capitato di stare a sentire un berlusconiano e non gli ho risposto: è tempo perso.
RispondiEliminasempre che poi il datore di lavoro (o chi per esso) non ti "riprenda": io più di una volta mi sono sentita dire che i problemi bisogna lasciarli "fuori"...
RispondiEliminama effettivamente ci sono persone prevenute, che pensano che tu le voglia fregare; quando poi invece si fanno veramente prendere in giro, non se ne accorgono e/o non protestano!
Grazie Matteo, sono d'accordo anche io che sia tempo perso.
RispondiEliminaCara Angie, in questo caso, è stato il cliente a portare il problema dentro, con la sua pochezza. Infatti non ho ricevuto nessun commento di rimprovero da chicchessia.
La particolarità di questi luoghi - o non luoghi, vista l'impersonalità dell'ambiente - è che sono un ricettacolo di solitudine mascherata da aggregazione. L'aggregazione è apparente: ci si sente insieme ma in realtà non ci si guarda neppure in faccia; molti sono lì tutti i giorni, comprano qualche stupidaggine, o niente a volte; dev'essere diventata una specie di dipendenza.
Credo che anche in questo comportamento si celi l'ignoranza che sfocia in un rapporto sociale deviato, volto solo a far parte di un insieme di gente, per lo più sconosciuta, e senza nessuna voglia di conoscerla! Anzi, mantenedo bene le distanze!
Per questo so sempre cosa dico quando parlo con qualcuno: ho dovuto imparare ad essere molto chiaro quando parlo, perchè essere mal interpretati e suscitare un'alterazione, è questione di un secondo.
Ma quando succede lo stesso, non ci sono santi, il cliente va messo subito al suo posto.
Quando succede tra clienti sono fatti loro, e se non si rendono conto della loro pochezza - e non se ne rendono conto - non rimane che dolersene in silenzio. I più frequenti sono i litigi per il posto in fila alle casse: scene che fanno vomitare. Per lo più gente anziana.
P.S.
C'e un incontro tra blogger, o meglio si tenta di organizzarlo, il 27 giugno a Ferrara.
Chi volesse potrà partecipare.
è anche vero: certi, se li tratti "male", ti rispettano di più...
RispondiEliminagli anziani sono acidi, ma quelli un po' meno (anziani) a volte sono più stupidi dei più giovani (che io difendo volentieri!)
Non ti invidio a lavorare con il pubblico... Certi sanno essere proprio impossibili e, come dici tu, spesso basta uno di questi per rovinarti la giornata. Hai fatto bene a non tenerti tutto dentro ma a rispondergli per le rime.
RispondiEliminaRingrazio Paola per il link, e Giulio per il sostegno. Nell'andare a leggere il post di Paola, vorrei invitare tutti a farlo ed a dibattere sul suo blog: trattasi di un argomento molto attinente anche al mio, oltre che di analisi attuale sociale.
RispondiEliminaUn pò di zapping ieri sera verso il tardi, e mi imbatto in Porta a Porta: Il tempo di vedere tra gli ospiti il Semprepresente-Lupi, e semplicemente spengo la tv!
RispondiEliminaNon se ne può veramente più caro amico, di questa gente che sembra voglia prenderci per mano e guidarci come dei bambini ai banchi dell'asilo.
In quanto ai vari D'alema & Company, condivido la tua opinione nell'accomunarli in un unica parrocchia: Quella propria!
La tua giornata tipo, è anche il risultato della spremuta di meningi di questi personaggi che, per fare il "nostro" bene hanno creato un mondo ibrido, dove il virtuale si confonde col reale.
Sono convinto che i migliori registi, quelli cosidetti visionari, a D'alema & Co. gli fanno un baffo, no, un baffino!
Ma il triste è che noi siamo le comparse...
Bando alle tristezze Roby, cerca di sopravvivere a quelle sabbie mobili che sono i centri commerciali: Agnello e-o Lupo, l'ideale sarebbe rimanere Uomo, ma è difficile!
Bella sorpresa la tua visita, a presto.
Oh là. Ti sei sfogato ...e lo hai fatto con eleganza e intelligenza. Questo tipo di post sono anche 'educativi' civilmente e mi riconciliano con l'esistenza di un blog, cioè a volte i blogger servono. Ciao, e non essere sempre 'un cuore grande', mandali a fanculo quando serve!
RispondiEliminaGrazie: sia a Monteamaro che ad Aleph.
RispondiEliminaA Monteamaro con la promessa che lo seguirò e che appena saprò come commentare uno dei suoi bellissimi post, lo farò.
Ad Aleph (che sai che ti seguo e commento) con la promessa che, quando non comprometterà il lavoro, a 'fanculo ce li manderò "in chiaro", anche se ciò vorrà dire mandar giù innumerevoli rospi. Purtroppo ancora non posso permettermi di pregiudicare il lavoro.
A tutti grazie per l'appoggio morale: è sempre come dare acqua ad un assetato.
Spero di poter fare altrettanto con tutti voi.
Credo che per molte categorie di lavoratori il limite della sopportazione e del "chinar la testa" sia molto vicino. Piu' la crisi si aggravera', piu' il fermento fara' scintille.
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