La Costituzione Italiana, Art. 3 : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Visualizzazione post con etichetta dissenso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dissenso. Mostra tutti i post

sabato 17 settembre 2011

Smettere di lasciar fare


Ormai sono oltre due mesi che non scrivo. Ma non è per pigrizia (forse un po’ si) che lo faccio, si tratta di avere il tempo di focalizzare quel che si vuol dire, tenendo ben presente che ci sono migliaia di blog che scrivono, molto probabilmente, delle stesse cose, e siccome non sono alla ricerca di un’accondiscendenza, ogni volta che mi si prefigura un’idea da buttar giù, ecco che mi viene in mente il tal blog che, molto meglio di me, ha saputo scriverne.

La situazione che si è configurata nel nostro pianeta è disastrosa, ma la situazione, nel particolare italiano, lo è talmente da essere grottesca. L’informazione in rete non aiuta, poiché proliferano informazioni contrastanti, un guazzabuglio di notizie, di ricostruzioni, spesso anche ben architettate, credibili, ma che celano, dietro quel velo di verità assoluta, un attacco ai valori che trova il suo compimento nel complotto ad ogni costo, nello screditare tutto e tutti. Ad esempio mi sono imbattuto in un filmato in tre parti (qua il canale dal quale è tratto), dove si parte con una critica a Grillo, che può essere più o meno fondata, ma non è questo il punto, e si finisce per tracciare una rete mondiale di cospirazione che, partendo da Grillo, arriva al Bilderberg e alla Trilaterale, rete nella quale sono coinvolte le Banche, dalla BCE al FMI colluse con Casaleggio, Vodafone, il Club di Roma e chi più ne ha più ne metta.

La non facile situazione politica che si è verificata, la riluttanza a trovare vere soluzioni ai problemi, sta gettando nello sconforto milioni di persone, questo sconforto è alimentato anche da chi vede, oppure più propriamente finge di vedere, il complotto ovunque, dunque istiga a non fidarsi più di alcuno e perciò spinge a non impegnarsi più in prima persona nella lotta quotidiana che ci dovrebbe vedere uniti e solidali, partecipi di piccoli atti di civiltà, ed in prima linea contro le politiche liberiste che ci stanno togliendo diritti ottenuti con anni di lotte sindacali, alcune volte anche sanguinose. In più si degrada ulteriormente la situazione economica con rincari indiscriminati, senza dare un taglio là dove ci sono i reali sprechi, senza ridurre i privilegi della casta politica, senza rinunciare a propositi infrastrutturali che non avrebbero motivo di esistere se solo si prendesse in considerazione di recuperare ciò che già esiste sul territorio, e si combattesse la mafia, si, la mafia, delle consulenze, del nepotismo, del clientelismo.

Ad esempio nel mio comune di residenza, si vorrebbe, e probabilmente lo si farà, costruire una scuola nuova, di sana pianta, con relativo consumo di territorio, ed il risultato sarà di avere un edificio che è già vecchio, prima ancora di essere posata la prima pietra, ad un prezzo esorbitante, che ci indebiterà per venticinque anni e che, con tutta probabilità, rimarrà una cattedrale nel deserto, al netto della spudorata bugia di aver fatto una perizia sull’esistente; perizia che lo ha dichiarato, guarda un po’, non ristrutturabile! Cosa ci sarà mai dietro una simile caparbietà che, anche a livello Nazionale, spinge a perseguire opere infrastrutturali devastanti, a costi che sono i più alti d’Europa, anche in un momento come questo, nel quale si dovrebbero fare scelte oculate? Semplicemente mafia, che in questo caso si è trasformata in associazione legale allo scopo di favorire qualcuno al prezzo di privilegi o soldi sottobanco; e per coltivare questo tipo di mafia legale, si deve mentire, ingannare, nascondere la realtà.

Non si tratta solo di essere disillusi; si tratta di essere attivi e critici; purtroppo la coerenza, spesso, viene meno a causa di scelte politiche di ideologia; ciò non significa che, se anche ti ho votato, mi debba piacere tutto quello che fai; e comunque non sono io l’incoerente, ma lo è chi dimostra coi fatti di non perseguire l’ideale; e per cosa, per motivi di prestigio personale? Sarebbe bello se, almeno qualche volta e nonostante il ruolo di potere ricoperto, si ammettessero i propri sbagli e, come dire, si tornasse sui propri passi e valutassero le alternative.

Quindi vorrei solo dire di attivarsi, ognuno come può, convincendo i propri amici e conoscenti ad interessarsi di qualcosa che, in definitiva, li riguarda in prima persona, con disillusione ed a qualsiasi schieramento politico appartengano; di non accontentarsi di una spiegazione, di non credere a tutto quel che viene detto, ma di cercare di valutare da sé le implicazioni delle scelte politiche, e di contrastarle ogni qualvolta esse vadano contro una scelta che veda il bene comune e del territorio, inteso come ambiente, al centro dell’interesse collettivo. Il benessere collettivo coincide col benessere individuale, sia a livello locale che globale; il benessere individuale non coincide quasi mai con quello collettivo, perché non se ne cura. Ecco perché è importante, ad esempio, la raccolta differenziata: è un piccolo sacrificio, una scomodità, se vogliamo, ma che porterà, e avrebbe già portato, immensi vantaggi al mondo intero, se per attuarla si fossero combattute con ogni risorsa disponibile e con pervicacia, le logiche affaristiche di chi commercia in immondizia facendola produrre attraverso canali apparentemente leciti, e smaltendola illecitamente, fregandosene dell’avvelenamento del territorio. Allo stesso modo non si avrebbe mai dovuto rinunciare alla sovranità monetaria, in quanto ciò ha permesso alle banche di diventare le padrone in casa nostra, di costringere gli Stati a promulgare leggi, di asservire la politica ad esse. Quest’ultimo punto avrebbe dovuto costituire di per sé la rottura con lo Stato Sociale, e provocare rivolte e proteste. Ma nessuno, io compreso, capiva cosa stava succedendo alla fine degli anni ’80, ed abbiamo lasciato fare.

È ora di smettere di lasciar fare.



venerdì 9 luglio 2010

Scudi umani!!!



Siamo diventati scudi umani.
Da uomini e donne, a vittime, a capri espiatori, tartassati, poi risorse umane; quindi scudi. Naturalmente in mano alla sinistra; ed a chi altri!?! Fa comodo declassare le persone a secondo della convenienza: credo che in fondo ci si senta anche meno responsabili del loro disagio, se così vogliamo chiamarlo declassando lo stato in cui si trovano. L'ombra oscura della coercizione si fa sempre più vicina; mi ricorda (letto nei libri e visto nei documentari) un periodo italiano in cui si usava far bere a forza l'olio di ricino a chi non la pensava come chi era al potere; ma era solo l'inizio, associato a botte, manganellate e reclusione. L'inizio.
Inizia così; la storia ci insegna: impedendo di fare informazione, poi, scavalcando gli organi costituzionali, si promulgano leggi che non favoriscono lo sviluppo del paese ma solo l'impunità di chi le scrive, chi si ravvede lo si dileggia, scredita in mille modi, anche grossolani; poi si comincia a impedire la libertà di manifestare; la polizia ubbidisce ciecamente, prende a manganellate: ma non sono persone? Donne, anziani, ragazzi. Uomini.
Siamo diventati scudi umani; usati da qualcuno per dar contro al governo. E quando non siamo scudi umani siamo schiavi del lavoro: 1000€ al mese per 40 ore di lavoro a settimana; con una giornata - o due quando va bene - di libertà settimanale per organizzarci la vita. Completamente in balia del padrone che decide vita morte e miracoli del mio tempo, del mio lavoro, dei miei pensieri. E quando non siamo schiavi siamo disoccupati, da commiserare, da assistere, ma senza dar loro un reale aiuto eliminando la speculazione che sta alla base del problema. Nell'anno di crisi il divario tra poveri e ricchi si è ampliato, conferendo non solo meno beni a chi già aveva poco, ma ampliando - e non di poco – le ricchezze di chi già ricco è. Nell'anno di crisi, i ricchi hanno guadagnato più che negli altri anni. Qualcosa non quadra. Ma…

Se scendo in piazza per manifestare contro una legge ingiusta, o contro la mancata applicazione della Costituzione, o contro il mancato aiuto promesso per situazioni di estremo ed evidente disagio, se scendo in piazza per un qualsiasi buon motivo, questo diritto non è più tutelato dalla Legge Costituzionale. Ogni volta che scenderò in piazza rischierò di beccarmi una bella randellata in testa. Con il plauso di "Libero" e de "il Giornale", che mi taccerà di essere uno scudo umano manipolato.
Questi signori, quelli del partito dell'amore, sono tanto bravi a gettare fango sui loro avversari politici; poi appena trovano qualcuno che non la pensa come loro, magari portando fatti o argomentando con cognizione di causa… Beh, l'amore svanisce: puff! Secondo loro siamo geneticamente diversi, e sono pronti - alcuni - "ad ucciderci in due secondi".
Ergo: se scendo in piazza per manifestare il mio dissenso avrò una probabilità in più di trovare qualcuno che mi spaccherà la testa o peggio. Sono quelli del Partito dell'Amore, che, una volta, si chiamavano fascisti. Per lo meno non avevano la pretesa di essere chiamati con un nome totalmente falso e fuorviante.
Non resta che prendere atto che questi personaggi, questi politici che permettono tutto ciò, sono stati eletti, sebbene in maniera poco chiara, da una gran parte degli Italiani; che la loro elezione è stata dovuta in parte anche maggiore dal non voto della stragrande maggioranza degli aventi diritto; che tutta questa gente è attorno a me, si lamenta, ma non fa o non propone nulla di concreto per cambiare lo stato delle cose; acconsente più o meno esplicitamente allo stato attuale di degrado civile che favorisce l'arricchimento dei soliti potenti; gente alla quale, per civiltà, ogni volta che ne scopro uno, evito di vomitargli addosso per lo schifo; gente da compatire, ma non più da tollerare, perché con il suo operato sta affossando un'intera Nazione; assoggettandola ai capricci di una lobby politico\imprenditoriale senza scrupoli, classe dirigente che "non ha alcun legame con un interesse per la verità", perciò riempie i notiziari con comunicati e dichiarazioni che non sono altro che stronzate.


Consiglio vivamente la lettura  - che è insieme una recensione ed una riflessione - del post STRONZATE pubblicato su Blog Drome il 19 gennaio scorso da Daniela, proprio sul saggio di Harry G. Frankfurt. Questo libretto è tutt’altro che una semplicistica dissertazione sui termini.

Unica cosa sensata che ho sentito ultimamente:"In un grande paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente". Chi lo ha detto?
Intanto noi - chiunque dissenta - siamo stati declassati a scudi umani.


P.S.

La lettera che circola in rete in questi giorni (quella della telefonata che richiede il pagamento dell'abbonamento a SKY ad un abitante de L'Aquila), è di Anna, sul blog Miss Kappa. Questo il link diretto.

giovedì 27 maggio 2010

Il deserto delle nostre istituzioni


Il titolo prende spunto dall'ultimo "passaparola" di Travaglio.
Pensa se, come succede in America (ad esempio) ci fossero anche da noi, degli agenti provocatori, che travestiti da corruttori vanno a testare l'onestà dei politici! In Parlamento ed al Senato sarebbe il deserto.
È mai possibile che in Italia si debba sempre arrivare ad una situazione limite per reagire? A quanto pare si. I riflessi alle angherie degli italiani sono lenti, anche quando sono manifestamente tali già da prima di essere attuate.
Sul "Fatto Quotidiano" del 27 maggio, c'è un articolo durissimo di Luigi de Magistris. Lui, è molto arrabbiato per questo ultimo (ma solo in ordine di tempo) tentativo di delegittimare il lavoro di magistrati e giornalisti che, con questa legge in fase di approvazione, non potranno più lavorare liberamente. Si tratta dell'ennesima porcata che perfino il capo di stato vorrebbe condivisa tra le parti politiche: ma stiamo scherzando?
Come fa notare Travaglio, una legge porcata, anche se condivisa, non ne attenua certo la incostituzionalità, anzi, semmai la aggrava, perché vuol dire che allora sono tutti d'accordo! Allora siamo veramente in mano ad una manica di faccendieri collusi col crimine!
Bruno Tinti scrive, traendo riferimento dalla vicenda di Antigone e Creonte, a proposito del conflitto che generava il dover disobbedire ad una legge, anche se ingiusta. Scrive che, quel conflitto, è "felice di non doverlo vivere ora, chiamato ad applicare una legge vergognosa, emanata da una classe dirigente arrogante e tremebonda, impegnata in una lotta disperata per l'impunità e la sopravvivenza." E continua "sono felice di essere libero di non rispettare la legge, di poter dire al giudice che mi processerà per aver raccontato ai cittadini i delitti commessi da quelli stessi che vogliono impedirmi di raccontarli, che sì, è vero, ho violato la legge di B, di Alfano, di Ghedini, dei tanti volenterosi protettori di capi e sottocapi colti con le mani nel sacco; ma che questa legge è ingiusta."

Ripreso anche cinque giorni fa sul blog di Andrea Sacchini, l'articolo di Tinti, ho poi letto l'articolo intero sul blog Uguale per tutti, e assicuro che ho avuto un brivido lungo la schiena.
Ma è così: per accorgersi di subire un'ingiustizia, dobbiamo arrivare ad esserci immersi con tutta la testa. Fino al collo non basta. Il Popolo Italico ha bisogno di sentirsi mancare l'aria, per reagire. Forse è come dice Travaglio, che in questo caso sia meglio; poiché, facendo in seguito ricorso alla Corte Europea per i diritti dell'uomo, si arriverebbe ad un annullamento della legge ritenuta lesiva della libertà dell'informazione, e quindi di un diritto fondamentale dell'uomo. Chissà che così la gente finalmente si accorga di che razza di porcate si è macchiato, a ripetizione, questo governo. Il deserto delle buone intenzioni; la giungla dell'individualismo, dell'affarismo che accomuna parlamentari deputati e senatori, che invece di fare il bene del Paese si fanno gli affari loro a nostre spese; senza badare a spese! Ci sono anche persone oneste, ma sono poche per affrontare il malaffare imperante, a quanto pare...
Ma, dico io, se la finissimo di finanziare "missioni di pace", e comperare armamenti ed aerei da guerra (oops: aerei promotori di pace, attraverso l'uso della forza!), non rientreremmo dal debito pubblico in men che non si dica? Invece di attuare soluzioni-farsa sarebbe ora di mandarli tutti chi a casa e chi in galera.

Ricordo un episodio di diversi anni fa, quando un impiegato, commesso di supermercato, venne costretto a licenziarsi (e lui cedette alle pressioni) perché beccato a mangiare qualche acino d'uva, mentre tutt'intorno a sé, i capetti (ir)responsabili facevano man bassa di tutto quel che volevano. Paraculi! Uno di loro, non ha esitato a denunciare il collega per nulla di ché. Una dirigenza rispettabile non avrebbe permesso che fosse penalizzato un ottimo elemento per così poco; anzi avrebbe diffidato il denunciante dal mettere in allarme tutto un apparato dirigenziale per una stupidaggine. Qualche anno dopo anche il denunciante si licenziò in seguito alle pressioni alle quali sono sottoposti tutti i suoi parigrado; ma era in buona compagnia. Questo per dire che si guarda troppo all'apparenza e poco alla sostanza anche nel piccolo di un'azienda privata. E Berlusconi sta trattando così l'Italia intera; il brutto è che l'Italia ci casca puntualmente. Quand'è che capiremo finalmente chi è Berlusconi?

giovedì 3 dicembre 2009

L’illusione dell’individualismo

L’altro giorno ho letto, portatomi all’attenzione da un amico che ha un canale youtube (si chiama 884C25),
una lettera veramente struggente di un uomo che parla al figlio ormai adulto, (questo è il collegamento all’originale).
Ad un certo punto dice:” Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti
Non sono d’accordo su questo.
A mio avviso, questa società, è falsamente individualista.
Ed è esattamente lo scopo che si prefiggono le lobby che hanno enorme potere, al fine di pilotare le masse: ci vendono un miraggio di individualismo.
Nel vero individualismo, non è vero che non si tiene conto del prossimo. Questo è egoismo.
Infatti, l’individualista “buono”si accorge subito di chi lo prende in giro.
E’ lampante, ad esempio, che quei signori che fanno politica, badano, innanzitutto, al loro interesse personale. Egoismo.

Purtroppo tutto il resto della lettera che l’uomo scrive al figlio, è condivisibile, ovviamente in un’ottica di rassegnazione.
Non vedendo una via d’uscita dal labirinto politico che, grazie(e non ci si può stancare di ripeterlo)anche ad un’opposizione inesistente, anzi connivente, si è venuto a creare.
Ovviamente io non sono laureato. Non ho impiegato tanti anni della mia vita a studiare, per poi trovarmi con un nulla (o quasi) di fatto.
Forse è per questo che preferisco rimanere.
Sgobbare, magari impiegare un po’ di tempo per diffondere queste idee con un gruppo di amici, sul web.
Lottare come posso, insomma.

L’individualismo è insito in ognuno di noi. Quello che si deve imparare è amare il prossimo, o per lo meno rispettarlo.
Esattamente quello che viene demonizzato dalle tv, attraverso i così detti reality, attraverso un’informazione sapientemente pilotata,
attraverso la programmazione di talk show più o meno discutibili, che non fanno altro che alimentare le tensioni tra gli individui mediante il miraggio di una vita fatta di cose futili e materiali.
Facendo accantonare qualsiasi critica doverosa alla visione di persone che si sbranano per un secondo di apparizione televisiva: tutto falso! Pianificato!
L’individualista vero non si lascia accalappiare da questi sotterfugi: in lui è lo spirito critico.
Per questo non posso perdonare quelli che hanno lasciato accadere, senza muovere un dito, ciò che ora sta accadendo in Italia.
Albert Einstein ha detto: "Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare."
Ora credono di farci cadere (parlo della pseudo - sinistra) nel tranello che loro sono contro questo modo di fare politica. Ma dov’erano quando si poteva fare una legge contro il conflitto di interessi?
Dov’erano quando si è fatto lo scudo fiscale ai mafiosi?
Erano ad intascare la loro vittoria di casta: stipendi da favola, privilegi da favola, ed un bel calcio in culo al popolo!
E’ stato sufficiente far finta di fare opposizione.
Il fatto è che continuano così ancora ora! Questi sono individualisti egoisti!
Ci vendono un miraggio di individualismo che non fa altro che alimentare l’astio tra le persone!
Ma pensare al proprio bene è ben altro! Allora non ci si ridurrebbe ad auto distruggerci, perché da uno sbaglio si impara, e non lo si fa più!

Invece eccoci.
Stiamo diventando un popolo di indifferenti. Superficiali ed indifferenti, sulla spinta di questo individualismo egoista che contraddistingue la nostra classe politica,
e che ci sta pericolosamente spingendo in una deriva oligarchica.
Antonio Gramsci diceva dell’indifferenza:
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.”( Antonio Gramsci - Indifferenti - 11 febbraio 1917)
Questo è il vero.
Il falso individualismo dal quale l’italiano medio viene affascinato, genera l’indifferenza.
Noi, individui, dobbiamo combattere questa indifferenza, dobbiamo essere solidali con chi sta male, ed aiutarli, ognuno con le proprie possibilità.
Dobbiamo ascoltare chi si lamenta, per capire il perché. E basta accontentarsi del meno peggio! E’ stato così che anni di lotte sindacali sono finite nel cesso!
Ed è stato così, cioè pensando “meglio così che peggio”, che ci ritroviamo una classe politica colma di pregiudicati ed indagati.
Abbiamo una cosa fondamentale da fare: smettere di essere passivi davanti a tutto quello che ci si para davanti.Meglio dubitare di tutto che prendere una cosa di troppo per vera: quell’unica cosa alla quale abbiamo creduto, rivelatasi falsa, ci potrà causare danni devastanti.

martedì 24 novembre 2009

La cooptazione

Cito da Wikipedia:

"La cooptazione è un metodo per la scelta dei nuovi membri di un organo collegiale, consistente nella loro elezione da parte dell'organo stesso (o di un collegio ristretto costituito al suo interno). La cooptazione rientra tra i metodi non democratici, in quanto i cooptati non sono espressione di un gruppo sociale esterno al collegio e quindi rappresentativi dello stesso. Per questo motivo la cooptazione si ritrova spesso in regimi aristocratici od oligarchici, dove rappresenta uno strumento di perpetuazione del ristretto gruppo dominante."

Questo è proprio ciò, che con questo sistema politico, sta succedendo. E' sotto gli occhi di tutti, eppure nella migliore delle ipotesi lo si ignora. Come mai la gente non si accorge di essere così palesemente manipolata? Secondo me la risposta è una sola: il rimbambimento mediatico al quale è stata sottoposta per anni, l'ha resa indifesa a questo tipo di attacco, la capacità di critica si è ridotta a zero. Ma in quegli individui, che avendo sempre avuto un'indole fortemente individualista, difficilmente omologabile, e magari con un innato senso critico, la situazione è lampante. Questa classe politica parla e straparla, ma il succo è sempre lo stesso: sia da una parte che dall'altra( con qualche sparuta e solitaria eccezione) si conclude con un nulla di fatto per il popolo, e con un'escalation del potere dei "soliti noti".

Bisognerebbe spiegare a qualcuno che la cooptazione è un metodo non democratico, e che la nostra attuale legge elettorale la favorisce. Come la mettiamo col fatto che la nostra dovrebbe essere una democrazia? Affinchè il concetto sia ribadito, vorrei che si leggesse anche questo post: "Le concentrazione di potere" sul blog Obbie(A)ttivo. E' incredibile la fatalità con la quale la maggior parte della gente affronta i problemi quotidiani, problemi che sono stati creati ad hoc, per favorire la crescita di quei poteri che ci vogliono esattamente dove siamo: sotto le loro scarpe. Direi che è proprio ora di dire basta a questo sistema che ci vuole sempre più sudditi e sempre meno cittadini. Ma qualche migliaio di voci fuori dal coro non produrrà un cambiamento reale. E' necessario che altre voci si affianchino per protestare contro questo sistema. Se il malcontento crescerà tra la gente, svegliando gli animi, e ridestando le coscienze, allora ci sarà il cambiamento. Le concentrazioni di potere vanno stroncate sul nascere. Il sig. Berlusconi non sarebbe mai dovuto entrare in politica. Non a queste condizioni, o non in un paese democraticamente evoluto. Se ciò è successo è sintomo di un malessere che si è coltivato nei decenni.

Svegliamoci tutti, e passate parola.

giovedì 24 settembre 2009

"Onorevole"??? Ma va laaa...

Dopo aver letto questa lettera di Don Farinella,
al quale mi inchino, per la lucidità ed il coraggio, col quale si rivolge ad un suo, pur sempre, superiore, ebbene, mi son ritrovato con gli occhi lucidi dalla commozione!
Don Farinella, non sei solo! Oltre a noi della rete, ci sono anche altri preti
sulla breccia dei marciapiedi che ti possono e ti vogliono aiutare, ma questo già lo sai.
Don Gallo, Don Giorgio De Capitani, Don Ciotti, e tanti altri...
Avanti così! Rimettiamo sui binari l'Italia!
E' stata una bruttissima deragliata, ma tutti assieme ce la possiamo ancora fare.
Con l'aiuto di Dio.

Dal Blog di Beppe Grillo
Lettera al Cardinal Bertone, di Don Paolo Farinella.

"Signor Cardinale Bertone,
apprendo dalla stampa che il giorno 7 ottobre 2009, memoria liturgica della Madonna del Rosario, lei ha intenzione di inaugurare la mostra dall’emblematico titolo: "Il potere e la grazia" con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che non posso chiamare "onorevole" perché di "onorevole" nella sua vita pubblico-privata, nella sua politica e nel suo sistema di menzogne non vi è nulla. Se la notizia fosse vera, lei agli occhi della stragrande maggioranza della Chiesa italiana e del mondo si renderebbe complice e si assumerebbe la responsabilità di molti abbandoni "dalla" Chiesa da parte di credenti che sono stufi che la politica della diplomazia sovrasti e affossi la testimonianza limpida del Vangelo. Lei sicuramente sa, come lo sa ogni parroco che vive sulla breccia dei marciapiedi, che quest’anno vi è stata una emorragia nei confronti dell’8xmille che moltissimi cattolici, anche praticanti, hanno devoluto ad altre istituzioni pur di toglierlo alla Chiesa cattolica per le sue ingerenze e connivenze con un governo legittimo, ma ad altissimo tasso di illegalità e immoralità. Questo argomento credo che vi interessi non poco sia come Vaticano che come CEI.Dopo tutto quello che è successo, le testimonianze, le registrazioni, le inchieste, lo spergiuro pubblico in televisione sulla testa dei suoi figli, gli immigrati morti in mare che il governo ha sulla coscienza; dopo la legge infame che dichiara "reato" lo "stato personale", cioè la condizione esistenziale di "immigrato" divenuto "clandestino"
in forza della legge Bossi/Fini; dopo tutto questo lei non può far finta di nulla e farsi vedere in pubblico con Berlusconi o qualcuno dei suoi scherani.Se parlate di morale pubblica e di etica politica, dovete essere coerenti con i vostri stessi principi che spesso esigete dagli altri che non hanno il potere immondo di Silvio Berlusconi, il quale si crede il Messia e "solutus omnibus legibus", visto che concepisce se stesso come sultano e l’Italia il suo sultanato personale. Egli pensa di potere comprare tutto: i tribunali, le sentenze, la compiacenza di prosseneti e lenoni che gli procurano donnine a pagamento per sollazzarlo con orge (e forse anche droga) di cui egli continua a vantarsi pubblicamente fino a dichiarare con spudoratezza che: "il popolo italiano vuole essere come lui". Crede di potere comprare anche il Vaticano, offrendo leggi e favori a richiesta. Valuti lei se le lenticchie fuori stagione valgano una Messa.Lei deve sapere che serpeggia nella Chiesa uno scisma ormai non tanto sotterraneo che sta emergendo di giorno in giorno e bisogna stare attenti che non diventi movimento o peggio ancora separazione, anche perché molti vescovi stanno zitti, ma in cuor loro meditano e in privato imprecano. Non prenda a cuor leggero quello che le dico. Il mio vescovo, cardinale Angelo Bagnasco, e anche lei che mi ha conosciuto bene, sapete che non dico bugie e non parlo mai per sentito dire e di ogni mia affermazione o gesto mi assumo sempre la responsabilità pubblica.Per una volta, come Segretario di Stato, sia prete, solo prete, intimamente prete e disdica ogni appuntamento con un trafficante senza morale e senza dignità che la sta usando solo per affermare che i suoi rapporti con il Vaticano e con il Papa "sono eccellenti".Le accludo la "Lettera di ripudio" che ho inviato a Silvio Berlusconi, e che tante adesioni sta raccogliendo nel mondo credente e non credente. Se lei riabilita Berlusconi, come ha già fatto Gian Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano con l’intervista al Corriere della Sera, nella Chiesa di Dio lei perde il diritto di parlare di Vangelo, etica e moralità.Se Berlusconi riesce a comprare anche il Vaticano con uno scambio di leggi, favori e denaro, sappia che non potrà mai comprare le nostre coscienze di credenti che ogni giorno pregano Dio per la salvezza della "povera Italia" e per la conversione delle gerarchie ecclesiastiche che spesso sono di scandalo e non di esempio al popolo dei battezzati.
Preoccupato e amareggiato, la saluto sinceramente." Paolo Farinella, prete

Lettera completa di don Farinella al cardinale Bertone


Ecco una bella intervista a Don Giorgio de Capitani, con chicca finale
precedentemente postata sul blog Avapxos

giovedì 17 settembre 2009

Lettere dalla rete

Così come ho trovato la bellissima lettera di Tony Cirnigliaro, attraverso le news del blog di Beppe Grillo, ecco che altre belle missive vengo a leggere in questi giorni. Non so da dove e chi le scrive, dal momento che non vi è alcun collegamento ad un blog o ad una pagina web, ma solo due iniziali. Ciò non toglie che siano comunque molto interessanti e centrino il problema che trattano. Magari gli autori degli scritti, che metterò qui di seguito, le leggeranno, così avrò il piacere di fare anche la loro conoscenza, così come è stato con Tony.

Lettere dalla rete
BOSSI, L'ONESTO?!

di B. C.
La Lega, si sa, è sempre stata contraria all'odioso nepotismo di "Roma Ladrona" ed assolutamente estranea al clientelismo tipico della cara e vecchia Dc (e diciamo pure di ogni partito politico esistente).
Il partito del Carroccio, anche questo è risaputo, ha sempre fatto della coerenza la sua più gran virtù e, difatti, Calderoli si è subito precipitato a far la pace con la Chiesa; ribadendo le sue radici cristiane (il fatto che si fosse sposato con un paganissimo "rito celtico" è un trascurabile dettaglio). Umberto Bossi, da sempre un convinto anti-meridionalista, si è sposato invece una siciliana e, sempre lo stesso Senatùr, promotore dell'inferiorità culturale dei terroni, ha visto il figliolo Renzo bocciato per ben tre volte all'esame di maturità.
Il monumento alla coerenza della predica, però, i bravi Leghisti lo hanno eretto solo qualche giorno fa; nominando proprio il piccolo e neo-diplomato Renzo Bossi membro di un "osservatorio" dell'Expo di Milano (che i più maliziosi considerano creato ad hoc per far guadagnare qualche soldino a "Bossino").
Non solo: il Senatùr ha pensato proprio a tutto e, per sistemare al meglio il suo ram(pollo), ha fatto in modo che, l'altro campione leghista di ottime prediche e pessimi razzolamenti Francesco Speroni, nominasse suo portaborse in Europa indovinate chi? Ma è semplice: Renzo Bossi.

Lo stipendio mensile di questo diplomato che è già "Team Manager" della Nazionale Padana sarà di "soli" 12.000 euro. Ma non scandalizzatevi, signori: non prendetevala se voi, poveri plurilaureati 30enni, dovete vivere con 1000 euro al mese e, questa "trota" (così lo definisce affettuosamente il papà) guadagnerà 12 volte di più.
Del resto, chi parla di plateale ed intollerabile caso di nepotismo, non conosce il fulgido curriculum del preparatissimo Renzo Bossi.

Lo riassiumiamo di seguito per buona pace dei lettori.

-Bocciato tre volte all'esame di stato
-Team manager della Nazionale Padana
-Inventore e promotore di "Rimbalza il clandestino"
Insomma: 12.000 euro netti mensili strameritati.

Il prossimo scritto invece, è di uno dei maggiori frequentatori del blog di Grillo,
Libero Dalla Guerra, che ha ricevuto(a pieno merito, anche secondo me)
il massimo dei voti al commento. Libero, io, purtroppo, non sempre ho il tempo di venirti a leggere direttamente sul blog, ma come vedi, rendo noto il mio voto in questa sede.
Vai così Libero dalla Guerra!

Post:
LA MAFIA FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI

commento al post di Libero Dalla Guerra, Forlì

Sapete quali sono gli animali più pericolosi? Quelli feriti.
Come il leone ferito o la tigre ferita.
Perchè sentendosi in pericolo attaccano con aggressività che normalmente non adottano.
Questa è la situazione dello Psiconano.Un animale ferito che vede la sua vita ed il terreno cominciare a cedergli sotto i piedi.
Ed è per questo che ora è più pericoloso che mai.
Perchè pur di sopravvivere, di tirare a campare, di sfangare anche questa tempesta,
è disposto a cose che magari 6-7 anni fa non avrebbe fatto.
Noemi, D'Addario e lo scontro con la Chiesa si sono fatti sentire nei suoi consensi.
Può negarlo quanto vuole, ma ha subìto un contraccolpo non indifferente dalle vicende.
Fini comincia a smarcarsi per diversi motivi, e minaccia di portarsi via una bella fetta dei 100 Deputati di maggioranza del PDL.
Feltri, da buon killer di professione, non ha atteso di far mancare la sua parola in merito.
Bossi, vedendo il suo esecutore materiale cominciare a vacillare, cerca di strappare più concessioni possibili. Bossi fu quello che lo fece cadere nel 1994.
Non nel 2001, ma solo perchè se vi ricordate nel 2001 la Lega non superò lo sbarramento, ottenne solo il 3,9%.
E quindi il Nano sarebbe ora disposto pure a riconoscere la neo-"Repubblica Valligiana della Padania" pur di mantenere il cadreghino.
Stanno riaffiorando come ombre nel passato del Cavaliere le TERRIFICANTI complicazioni con la Mafia. La crisi sta avanzando mostrando tutti i suoi effetti devastanti, alcuni prodotti anche dall'incuria o incompetenza del Governo.
Rendiamoci conto che è un uomo braccato, disperato, vede in fondo al tunnel spalancarsi per lui le porte di San Vittore se non riesce a mantenere la poltrona.
E' per questo che attacca con più violenza di prima i giornalisti non allineati, i programmi TV non allineati, le procure che minimamente ventilano di riaprire i fascicoli delle stragi.
E' terrorizzato!!!
Ed è per questo che è più pericoloso.
Dio salvi quello che ne rimarrà dell'Italia...

domenica 13 settembre 2009

Diciamolo Forte e Chiaro!

Voglio qui pubblicare una straordinaria lettera di un uomo, che, dimostrando un'altrettanta straordinaria sensibilità,
non esito a definire mio fratello.
Egli, attraverso lo scritto, riesce ad esprimere una profondità concettuale, la cultura del bene,
che mi ha profondamente toccato e commosso.
Una vera e propria istigazione al Bene, in controtendenza ai contenuti continuamente proposti dai media.
Una maniera di incentivare tutti i genitori ad educare, in maniera corretta, i figli,
rivolta al bene comune, con un occhio attento alla vita.
Caro Tony, sono convinto che le persone come te,
persone di cui una società degna dovrebbe essere colma,
siano tante, anche se ancora poche per affermare la loro idea di vivere insieme
nel rispetto reciproco.
Rispetto. Gi uni per gli altri. Rispetto che manca.
A partire dalle istituzioni, dove si annida il seme dell'illegalità.
E voglio aggiungere che condivido in pieno il concetto descritto nella lettera che sto per ripubblicare.
Non solo su questo blog ma anche qui e qui, nel tentativo di divulgare il più possibile il concetto,
e di aiutare tutti quelli che condividono insieme a noi un'idea di società,
in cui la violenza e l'illegalita,
il sopruso e la disegualglianza, non siano più tollerati.
Cominciamo a voler bene veramente ai bambini : dando loro una base solida su cui cominciare. La Verità.

Dal Blog di Tony Cirnigliaro, Lettera ad un padre ed una madre

giovedì 10 settembre 2009
Carissimi genitori,
mesi fa ho scoperto quanto sia bello e divertente parlare ai ragazzini. Non che prima non lo facessi, solo che intendo “parlare di cose serie” ma con il loro linguaggio. Tutto è nato da Luigi Garlando, un giornalista della Gazzetta dello Sport che, tra le altre cose, ha scritto “Per questo mi chiamo Giovanni”.

Il bravissimo Luigi ha avuto il coraggio di parlare di mafia usando il linguaggio dei più piccoli: è partito dalla quotidianità della scuola e, passando dalle tante cose che i ragazzini fanno tutti i giorni, è arrivato al sacrificio di Giovanni Falcone per la sua terra.Io non ho fatto altro che riportare ai più giovani l’esperienza raccontata in questo libro. E l’ho fatto usando un carciofo per rendere bene l’idea di cosa sia Cosa Nostra, l’ho fatto sciogliendo un’aspirina in un bicchiere d’acqua per far capire cosa successe al piccolo Giuseppe Di Matteo, l’ho fatto dimostrando quanto i “mafiosi” sono così vicini a noi.La loro prima reazione è stata quella di andarsi a leggere il libro. Il problema arriva dopo. La vostra reazione.

Carissimi genitori, la nostra società oggi è stereotipata: televisione, giornali e radio pensano per noi; i videogiochi ci permettono persino di non pensare; la messa la domenica mattina ci apre le porte del paradiso. Un ragazzino può ricevere un impulso positivo, ma la realtà che lo circonda ben presto lo trascina via nell’abulia generale. Allora dovremmo essere noi genitori ad alimentare quegli impulsi.In particolare, in questo momento, vorrei rivolgermi a tutti quei papà e quelle mamme ideologicamente schierate nel partito di Berlusconi o comunque vicine al suo pensiero.Non discuto per nulla le motivazioni che vi hanno spinto a ritenere quelle le forze migliori per guidare un Paese, non è questo il problema, almeno in questo caso. Quello che invece vorrei – io e migliaia di persone in Italia – è che spiegaste ai vostri ragazzi che, nonostante tutto, non condividete le parole del Premier.“So che ci sono fermenti nelle procure di Palermo e Milano che ricominciano a guardare a fatti del '92, '93 e '94. E' follia pura. Quello che mi fa male e' che gente così, con i soldi di tutti noi, faccia cose cospirando contro di noi che lavoriamo per il bene comune del Paese”.

Carissimi genitori, i primi anni ’90 la mafia si mobilitò per annientare coloro che, dopo anni di sacrificio e duro lavoro, stavano smantellando la struttura mafiosa. Tutti – o quasi – conoscono la parola “fine” che Cosa Nostra si era illusa di scrivere sulle storie di Falcone e Borsellino. Con quelle bombe, con quel tritolo, si tentò di azzittire un popolo, non due magistrati. Ma, loro malgrado, l’effetto fu quello di alimentare il seme della legalità, soprattutto tra i più giovani.Per anni si è discusso su quali fossero gli intrecci tra l’organizzazione criminale e lo Stato, si vocifera da anni di trattative segrete. A quanto pare, qualcuno si è deciso a parlare e nuovi coraggiosi “eroi” stanno tentando di ricostruire la vera storia di quegli anni.Spiegate, allora, ai vostri figli che nessuna procura vuole cospirare contro nessuno, in particolare, per quale motivo il presidente del Consiglio si debba ritenere perseguitato dalla riapertura di fascicoli che non lo riguardano. A meno che… a meno che lui sappia cose a noi sconosciute.

Quei soldi, quelli che Berlusconi ritiene sprecati, migliaia di italiani siamo disposti a metterceli di tasca nostra pur di vedere la giustizia fare “giustizia”, in primis per Falcone e Borsellino e tutti coloro che sono caduti in questa guerra. I soldi davvero sprecati sono quelli per le auto blu di lor signori, sono quelli per le scorte a gente come Sgarbi, sono quelli per consulenze miliardarie affidate ai miliardari.

Carissimi genitori, io ho scoperto quant’è bello parlare ai ragazzini di cose serie e continuerò a farlo. Ma quando loro torneranno a casa, accenderanno la tv e ascolteranno Berlusconi sparare sulle procure, quando ascolteranno Napolitano chiedere equilibrio al Csm nel rispondere al presidente del Consiglio che delegittima l’antimafia, quando sentiranno associare i nomi di Brusca e Riina e Provenzano a quelli di Falcone e Borsellino… quando succederà tutto questo, togliete il volume e parlate loro col cuore. Ditegli che Brusca giocava a carte con un bambino che dopo 2 anni ha sciolto nell’acido, spiegategli che Riina era il capo dei capi di un pugno di assassini, raccontategli che Falcone non ha potuto provare la nostra stessa gioia di essere genitori perché non voleva un figlio nato già orfano.

Carissimi genitori,
i vostri figli sono il nostro futuro e la nostra memoria. Non dimenticate di parlargli, di cose serie, ma con il loro linguaggio. ___________________________________________________________________
Grazie a Tony Cirnigliaro - Forte e Chiaro______________________________________________________________

giovedì 10 settembre 2009

La Costituzione - Art.3

Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Che fine ha fatto, nella coscienza degli italiani, questo concetto?
Sembrerebbe quasi che non sia mai esistito.
Eppure, da qualche parte, qualuno, lo scrisse, e lo Stato Italiano lo avvallò!
Allora come mai ci troviamo alla mercè di questi politicanti\pregiudicati, che di caro hanno solo la loro impunità?
Le fabbriche chiudono, la gente rimane senza lavoro e tutto ciò che ottiene è che la classe politica si fa delle leggi per non essere processata,
per non essere rintracciata quando commette reati e crimini, magari in collusione con la mafia!
Italiani! Non può andare avanti così ancora per molto! Il disagio sociale avanza!
Siamo tutti parte della società, e presto i guai arriveranno anche per chi, fino ad ora, non ne ha subiti!
Basta dare retta a tutte le fesserie che spiattellano in TV, basta girare la testa dall'altra parte:oramai il giochetto è palesemente finito!
Eppure, ancora dobbiamo agonizzare.
Copiate e incollate l' articolo 3 della costituzione sul vostro blog o sito web da qui fino alla decisione della corte,
mostriamo a quei giudici compiacenti con il governo che
NOI VOGLIAMO GIUSTIZIA ED EGUAGLIANZA COME LO DICE LA NOSTRA COSTITUZIONE
perchè è chiaro come dice art 3 che il lodo alfano è incostituzionale, anche un ragazzo di 13 anni lo capisce.
Leggetevi l'articolo di Gioacchino Genchi, fate tutte le vostre verifiche : poi vomitate per lo schifo!
Eccone un brano:

Agli uomini di Cosa nostra non sfugge fin dall'inizio che questo progetto è ambizioso e di difficile realizzazione. Per questo si lasciano aperta un'altra possibilità: cercare rapporti e offrire sostegno a nuove forze politiche nazionali che stanno nascendo sulle rovine del vecchio sistema dei partiti. «Le due strategie già coesistevano», racconta Cannella, «e lo stesso Bagarella sapeva della prossima "discesa in campo" di Silvio Berlusconi».

È Forza Italia, dunque, la carta di riserva di Cosa nostra. I suoi uomini sono informati in anticipo, attraverso canali privilegiati, dei programmi di Forza Italia. Li conoscono addirittura prima che il nome Forza Italia sia lanciato da Berlusconi sul mercato della politica. Prosegue infatti Cannella: «Bagarella, tuttavia, non intendeva rinunciare al programma separatista, perché non voleva ripetere "l'errore" di suo cognato (Riina, ndr), cioè dare troppa fiducia ai politici, e voleva, quindi, conservarsi la carta di un movimento politico in cui Cosa nostra fosse presente in prima persona. Inoltre, va detto che vi era un'ampia convergenza tra i progetti, per come si andavano delineando, del nuovo movimento politico capeggiato da Berlusconi e quelli dei movimenti separatisti...


Legittima difesa: Se telefonando … (oggi più attuale di quando è stato pubblicato: il 21 marzo 2003)

martedì 1 settembre 2009

Le 10 Domande

Così, perchè si conoscano, pubblico sul blog le 10 domande che La Repubblica ha rivolto a Silvio Berlusconi, ed a causa delle quali la testata giornalistica si è presa una querela da parte del Presidente del Consiglio... Ma dico io : non era meno complicato rispondere? ...evidentemente no...

Le 10 Domande : (leggi su Youtube)

1. Quando, signor presidente, ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia? Quante volte ha avuto modo d’incontrarla e dove? Ha frequentato e frequenta altre minorenni?

2. Qual è la ragione che l’ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Noemi prima di fare due tardive ammissioni?

3. Non trova grave, per la democrazia italiana e per la sua leadership, che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità politiche le ragazze che la chiamano «papi»?

4. Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le “squillo” che, secondo le indagini della magistratura, sono state condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute? Se non lo sapeva, è in grado di assicurare che quegli incontri non l’abbiano resa vulnerabile, cioè ricattabile – come le registrazioni di Patrizia D’Addario e le foto di Barbara Montereale dimostrano?

5. È capitato che “voli di Stato”, senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze le ospiti delle sue festicciole?

6. Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiamo compromesso gli affari di Stato? Può rassicurare il Paese e i nostri alleati che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto che ridimensionano la sua autonomia politica, interna e internazionale?

7. Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?

8. Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene che una persona che l’opinione comune considera inadatta al Quirinale, possa adempiere alla funzione di presidente del consiglio?

9. Lei ha parlato di un «progetto eversivo» che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?

10. Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?

domenica 30 agosto 2009

La deriva politico-sociale che ci attende...

Purtroppo, la situazione che la nostra società italiana sta vivendo in questo periodo sfortunato, non potrei descriverla se non come una deriva dei valori di uguaglianza, legalità, onestà, insomma, tutti quei valori che, assieme al rispetto dell'uno per l'altro, dovrebbe rendere piacevole la vita ad un individuo come ad un altro, e degna di essere chiamata civiltà quella in cui viviamo. Ma, grazie all'impegno e ell'abnegazione, di taluni soggetti, che non si fanno scrupolo di danneggiare anche l'intera comunità pur di averne un vantaggio, ci ritroviamo in situazioni dove bisogna tirare a campare, sempre con l'acqua alla gola, per arrivare alla fine del mese, senza che nessuno (sembra) protesti o si dia da fare per migliorare la cosa. Chi protesta c'è! Chi fa opposizione c'è! Solo che in tv non se ne parla, e comunque, mai abbastanza.
Detto ciò, riporto integralmente, il breve ma incisivo post di Luigi De Magistris.
Tratto dall'intervento del 30 agosto 2009 sul sito de L'Italia dei Valori.

30 Agosto 2009
Golpe d'autunno di Luigi De Magistris

La maggioranza politica tenterà di utilizzare le Istituzioni per portare a compimento, nei prossimi mesi, il più devastante disegno autoritario mai concepito dal dopoguerra in poi. Un vero e proprio "golpe d’autunno". Un golpe senza armi, ma intriso di violenza morale,attraverso l’uso di uno schermo legale che porterà all’uccisione della democrazia dal suo interno.

Da un punto di vista istituzionale si cercherà di rafforzare il progetto presidenzialista, di tipo peronista, disegnato su misura dell’attuale Premier. Si tenterà di riconoscere poteri assoluti al Capo dello Stato eletto dal popolo e di conquistare il controllo quasi totale dei mezzi di comunicazione, con il Parlamento ridotto ad organo di ratifica dei desiderata dell’esecutivo.

Sul fronte della giustizia, l’obiettivo del governo è la distruzione dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura attraverso la sottoposizione del pm al potere esecutivo, oltre alla revisione della Corte Costituzionale e del Csm, certo non per liberare tali fondamentali organi dalle influenze partitiche e di poteri che pure sono presenti, ma attraverso il rafforzamento della componente politica e partitocratica.

Il desiderio dei nuovi peronisti è ovviamente quello che Berlusconi diventi il Capo, il Capo di tutto e di tutti, con ampi poteri e con questi anche il comando delle forze armate in modo da poter governare anche eventuali conflitti sociali.

Sul piano economico infatti, la maggioranza prepara la repressione al dissenso ed al conflitto sociale causato da un disegno che punta a rafforzare le disuguaglianze attraverso una politica economica che consolida sempre più i poteri forti, dove dominano l’assenza del contrasto all’evasione fiscale e l’approvazione di norme che rafforzano il riciclaggio del denaro sporco.

E’ necessaria una grande mobilitazione civile, sociale e politica che si opponga a questo disegno autoritario che rappresenterà il saccheggio della nostra Storia.