La Costituzione Italiana, Art. 3 : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

giovedì 4 novembre 2010

Del Vangelo e altre questioni morali


Anche qui, recensendo un libro, “Il Vangelo secondo Gesù Cristo”, ho tratto lo spunto per un nuovo post; visto che le vicissitudini socio politiche abnormi e deprimenti italiane mi spingono a riflettere…
Che cosa fa di noi dei buoni cristiani?
Certamente essere coscienti dei limiti terreni del nostro corpo ci induce a comportarci in una certa maniera, ma non per tutti, questa maniera è uguale. C’è chi, ad esempio, sentendo di non avere, dopo la morte, nessuna altra vita a disposizione, crede di avere il diritto di comportarsi come meglio gli aggrada; crede che facendo tutto quello che gli passa per la testa, avrà, per lo meno, soddisfatto le sue voglie e morirà tranquillo e appagato. C’è invece chi, anche non credendo nello spirito, ritiene di dover rispettare tutte le altre persone, le regole e le leggi del vivere civile; chi si spinge ancor più in là, e vuole preservare la natura e rispettare pure gli animali, e l’ambiente in cui viviamo, noi e loro. E che dire di quelli che, ferventi cristiani cattolici, uccidono, rubano, spesso membri di organizzazioni mafiose, trovano giustificazioni quanto meno fantasiose per i loro delitti? Nulla. Certo condanniamo, ma non risolviamo il problema legato strettamente alla coscienza che ognuno di noi ha di un certo fatto, comportamento, modo di agire.
Spesso si dice “incoscienza”, ma non è così. E’ una coscienza diversa, che deriva da una mancanza oggettiva, e spesso dovuta ad una mancanza di mezzi per raggiungerla, da una coscienza empatica, la sensibilità della persona verso fatti che non la riguardano da vicino, che le permettono di intercalarsi nelle vicissitudini altrui, per far si che i problemi di uno siano anche i problemi di tutti, e nel far questo ci si adoperi nel trovarne la soluzione che permetterà  a tutta la specie, ed all’ambiente che la ospita, di preservarsi.
Spesso, nella mia vita, ho cambiato idea sulla divinità, questo soprattutto in gioventù; ma anche ora mi interrogo sovente. Farò bene? Farò male? Nessuno può dirlo, nessuno. E’ però assolutamente legittimo. Con il libro “Il Vangelo Secondo Gesù Cristo”, Saramago pone, o meglio, io credo che ponga, l’Uomo di fronte ad un quesito importante: come vivere la propria vita cessando di essere succubi del sentire comune, liberandosi delle catene che sono le usanze e le dottrine, i dogmi, il pensiero dominante?
Noi siamo ciò che mangiamo e l’ambiente dove cresciamo, ma se ci vengono dati i mezzi, o i giusti impulsi, anche in ambito familiare, possiamo sviluppare una coscienza empatica che ci permetterà di avere un senso critico, non ci lasceremo sedurre dall’accidia del non far nulla quando vedremo un’ingiustizia, anche se non è fatta a noi in persona.

Ed è in quest’empatia con Gesù che si gioca la storia di questo libro; con l’empatia che si ha verso Giuseppe sin dall’inizio del libro, che apre ad un vecchio modo di concepire il rapporto tra gli uomini e le donne, ottuso e maschilista, e di questi con la Divinità, ermetica ed incurante del dolore che, spesso, provoca non senza una vena di piacere. Nello stravolgimento dei canoni cui siamo abituati sin dall’infanzia, riscopriamo una dimensione terrena, concreta, di Gesù, il quale deve misurarsi con una verità che si rivela, di molto, diversa da quella che ha imparato nelle sue frequentazioni alla sinagoga; così come è piuttosto diverso il racconto cui ci hanno abituato film e programmi dozzinali di indottrinamento, discorsi religiosi fatti da preti e papi di ogni tempo e luogo. Ma non lasciamoci ingannare dal discorso religioso. Il messaggio è che cercando di contrastare il volere di chi ha un potere immenso, sempre ci si trova a mal partito. L’unica scappatoia sarà quella di non accettare mai, fin dall’inizio, la regola che si impone a chi vuole seguire un idea ad ogni costo. Il fine non giustifica i mezzi quando il fine è un fine di sofferenza, ed a maggior ragione quando i mezzi infliggono una sofferenza, un tributo di sangue che, inevitabilmente, chiamerà altro sangue e sofferenza. Attraverso il racconto di emozioni concrete e di avvenimenti crudi ed a volte, oltre che crudeli anche efferati nel loro realismo, si smorza fino ad annientarsi, la favola del racconto di Natale, la tenerezza di un racconto che solo con l’ultimo film sull’argomento “La Passione di Cristo”, se ne è capita la gravità e la sofferenza.

Le masse non si emanciperanno mai? Anche questa è un altro interrogativo che si pone, visto che, fin dall’alba dei tempi, sempre ci sono state moltitudini che si uniformavano, allora come oggi, agli interessi di potenti che inculcavano con vari mezzi il pensiero unico. Non ci tragga in inganno il finale, che non me ne vogliate, qui svelo molto meno truculento, e dolce, rispetto a scene descritte in precedenza: suona un po’ come uno zuccherino dato dopo le bastonate inferte ad un cristiano, che vede svilito il nesso umano/divino per il quale dà la vita.  Mancano tante cose alle quali ci hanno abituato anni di indottrinamento, ed altre sono solo accennate, come cosa di poca importanza. Ma la cosa strana è che non se ne sente la mancanza; la spinta finale, la morale che se ne trae, è quella che ci dovrebbe portare, per lo meno quelli che ancora neppure ci pensano, ad aprire gli occhi, a guardarsi attorno e trarre delle conclusioni proprie, prescindendo drasticamente dal pensiero maggioritario, non smorzare mai il senso critico, soprattutto verso cose che ci stanno a cuore: occupiamoci di ciò che ci circonda con lo stesso impegno con cui ci occupiamo di noi stessi; e se non ci occupiamo bene di noi stessi, impariamo ad amare, ché non significa perseguire il successo personale con qualsiasi mezzo. Se fino a questo momento abbiamo amato qualcosa con tutti noi stessi, non vergogniamoci di ripudiarlo e denunciarlo se, dopo, ci appare in tutto il suo inganno.

21 commenti:

  1. Come libro mi sembra interessante e penso che lo aggiungero'all'abnorme pila che si e' formata sul comodino...per il resto ti posso dire ke io credo molto nel karma e con questo principio cerco di affrontare la vita,ma dopo aver cercato la verita' assoluta sulla religione credo di aver capito che si tratta di cio'a cui vogliamo o abbiamo bisogno di credere...Dio come e' raccontato nella Bibbia forse esiste o forse no,ma io voglio credere che ci sia qualcosa oltre tutto questo...poi un discorso a parte andrebbe fatto per la chiesa...pessimo pessimo manager...

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  2. Un capolavoro assoluto, il Nobel forse più meritato di sempre.
    Un ateo che ci offre la più bella versione di Cristo mai scritta, e l'unica per me verosimile, perchè interamente umana.
    Ci sono in questo libro pagine di incommensurabile bellezza. Il commiato da Giuda nel finale poi è un vero colpo di genio.
    Stefano

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  3. Che bello, ha ragione Web Runner, Ratzi se la può scordare una visione così illuminata ed epidermica dell'esperienza cristiana! bello bello bello

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  4. non so che dirti: essendo agnostica, non riesco proprio a pormi questo problema (se non per la strumentalizzazione che le chiese continuano ad operare, appunto)... oltre all'indottrinamento, nei secoli dei secoli, abbiamo a disposizione anche maggiori conoscenze per stabilire cosa esiste veramente e cosa no, e cosa conta, per es.: NON IL SENSO DI COLPA, attraverso il quale viene poi troppo facile "perdonarsi"!

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  5. Complimenti per il post Roby.
    Posto qui' lo stesso commento che ho appena messo su blog DROME.


    Io ho inziato da poco a leggere “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” (ma sono ancora al primo terzo) proprio seguendo un tuo consiglio in un'altra occasione.

    Indipendentemente dal romanzo però condivido molto quello che dici sulla morale.
    Credo che nella morale ci sia una grande componente naturale, ma che la maggior parte sia di natura culturale, la assorbiamo nella nostra famiglia e vivendo nella nostra società, ci può derivare dalla religione, ma non è necessariamente così. Oggi ci può essere una morale altrettanto forte e radicata nell'animo quanto quella religiosa, anche se i contenuti, vivendo nella stessa società non saranno molto diversi, saranno diversi i fondamenti, ma non il risultato. Dici bene che non c'è incoscienza, ma una coscienza diversa. L'impressione che ho io è che in questo momento ci siano almeno due morali che si contrappongono. Non sono una religiosa ed una no, perché anzi quella religiosa e quella laica nei loro principi più importanti sono molto simili, ma piuttosto una morale che ci arriva dalla nostra civiltà, da secoli di evoluzione delle coscienze ed una più immediata, che prende le mosse un po' dall'istinto ed un po' da quello che della morale comune può far gioco per il proprio interesse. Questa seconda morale, probabilmente è sempre vissuta sotto traccia, ma ora sembra aver alzato la testa, pretende una sua dignità ed a molti fa comodo che sia così, che vengano demoliti principi, che ormai sembravano universali, per interessi particolari, in quanto questi sono i loro.
    Si poi c'è indubbiamente una incapacità di provare empatia da parte di alcuni, una mancanza di mezzi culturali, ma perché queste cose si apprendono, si affinano all'interno della propria cultura. Deve esserci il contributo di tutti a che questo sentire si sviluppi, ma se si legittima il travalicarli, se si autorizza la ribellione contro il distillato di millenni di civiltà messi in secondo piano rispetto all'individuo, allora questa empatia non è detto che si sviluppi, magari c'è solo verso chi si percepisce più vicino.
    Ora mi pare che queste due morali, si stiano contrapponendo sempre più e che questo stia disgregando la nostra civiltà.

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  6. Non ho letto il libro, penso che dopo la tua recensione ed i commenti lo farò.
    Il mio punto di vista è al di là della religione o ateismo. Il Cristo dobbiamo trovarlo in noi e non fuori. Nessuno si può ergere a guida, confessore dei nostri peccati per poterci poi redimere. E' nella redenzione che poi si creano ladri, assassini ignobiltà. Noi siamo quello che pensiamo e di conseguenza anche quello che mangiamo.
    Il tuo post è veramente degno di nota. Complimenti.

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  7. Cara EvaQ, sono contento del fatto che tu lo voglia leggere, e quando ne arriverà l'ora non te ne pentirai, così come non mi sono pentito io di aver scavalcato altri libri che avevo in coda prima di questo.

    Stefano e Petrolio stanno proprio confermando ciò che ho seprimentato nella lettura di questo bellissimo e particolarissimo libro.

    Angie, credo sia per la tua situazione interiore, che è molto simile alla mia, che valga la "pena" (ma non sarà una pena, ma bensì la scoperta di un modo di pensare diverso) di leggere Saramago.

    Obbie, come posso dire? Sei nella mia mente. Potremmo dire che in queste pagine Saramago getta le basi di un pensare che travalica il contenuto del libro, e propone una ribellione; un modo di pensare autonomo. Non per niente abbiamo aperto, assieme, Blog Drome.

    @ I am - devo ringraziarti per il complimento, che mi da veramente una soddisfazione enorme, soprattutto mi gratifica molto il fatto che tu abbia deciso di leggerlo anche con l'aiuto di questo blog. Quando l'avrai letto spero che ne vorremo parlare e commentarlo assieme.

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  8. Volentieri. La tematica è interessante ed essere ribelle è veramente per pochi radicali

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  9. io sono convinto che il comportarsi secondo coscienza rispettando il prossimo che ci sia un Aldilà o no dovrebbe essere nella norma degli esseri umani. Non c'è ma se c'è cosa ti costa?

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  10. Caro Roby, con inescusabile ritardo ti invio il mio commento, che poi è un non-commento. Francamente invidio (sentimento positivo) te e quanti altri riescono a leggere libri così impegnativi. Ho cercato di documentarmi sul libro che hai recensito e assicuro che non ho trovato un commento decente. La tua recensione è perfetta, ma ... io non acquisterò questo libro né conseguentemente lo leggerò. Tu sai che sono anziano e il pensiero volge spesso alla morte, non in modo ossessivo o paranoico, ma ci penso. Penso anche al dopo, ma, come diceva un mio cappellano, e se poi è una fregatura? Conseguentemente lui se la godeva nella sua vita terrena. E' morto quest'anno,ho letto la notizia in Internet. Ovviamente non si è ripresentato a me a riferire. Ogni volta che penso alla morte (tu sai che nel '92 non mi ha voluto) volgo lo sguardo all'indietro e mi dico: una vita vissuta degnamente. Penso inoltre che anche che anche il presente merita di essere vissuto, fino all'ultima scintilla di vita. Ciao.

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  11. Leggerò senza dubbio questo libro. Sugli argomenti relativi al rapporto con le lotte delle donne mi piacerebbe avere un tuo commento al post che ho messo nei giorni scorsi su maiora premunt.
    Ciao
    Marco Anneo Lucano

    http://maiorapremunt.blogspot.com/2010/11/aiutiamo-insieme-tutte-le-sakineh-e-le.html

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  12. LO PSEUDONIMO DEL BLOGGER CHE TI INVITA A COMMENTARE UN POST SPECIFICO DEL SUO BLOG (MARCO ANNEO LUCANO)CORRISPONDE AL NOME DI UN POETA ROMANO NATO NEL 39 D.C. E MORTO NEL 65 D.C., A SOLI 25 ANNI DI ETA', INDOTTO AL SUICIDIO DA NERONE. HO LETTO IL POST CHE IL BLOGGER (DOTTO) TI SEGNALA. TI CONFESSO CHE IO NON MI SONO SENTITO IN GRADO DI COMMENTARE NULLA, SALVO LA CONDIVISIONE DEGLI ASSUNTI PROPOSTI, IN VERITA' MOLTO SOFISTICATI. PROVA TU, IO MASTICO PIU' DI DIRITTO.

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  13. nessuno muore soddisfatto, tranquillo ed appagato! perchè nessuno vuole morire!

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  14. Faccio visita al Tuo blog dietro suggerimento del dott.Luigi Morsello, che ringrazio per la segnalazione.
    Questo Tuo post mi ha letteralmente rapita. Dietro la Tua interessante recensione sarà fra i libri che leggerò presto.
    Mi piacerebbe pubblicare il Tuo post nel mio blog "Perle Rubate", dove raccolgo le cose che mi colpiscono in internet, rispettando la fonte e l'autore, naturalmente.
    Spero Ti faccia piacere, fammi sapere.
    Buona Giornata Roby e complimenti per il blog.
    Francesca

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  15. ti stavo mandando un o.t... ma mi è partita la connessione (magari poi viene doppio, boh!):
    siccome ho accorciato il mio url, penso che il link del feed sia da cambiare nell'elenco dei blog bulgaroll, perché sennò non escono i nuovi post e dà che non lo trova! quindi il mio "angustifolia-toglietevilescarpe.blogspot.com/" diventa: http://toglietevilescarpe.blogspot.com/;
    non so se anche in Bacheca non compaiono gli ultimi post - il "segui" dei lettori fissi dovrebbe aggiornarsi automaticamente, magari aspettiamo a vedere - altrimenti è un casotto: bisognerebbe, da "gestione" cliccare - andando su toglietevilescarpe - impostazioni/"non seguire più", e poi ritornare in "aggiungi" con l'url nuovo.
    Oppure, andando in Google Reader nella colonna delle iscrizioni: restando cliccati su toglietevilescarpe compare la manina sul triangolino, schiacciandolo vengono fuori le opzioni tra cui "annulla iscrizione"; dopodiché in alto alto, sul quadratino blu/crocetta bianca, ri "aggiungi iscrizione"!
    Scusa, altri modi non ne conosco (ma chi me l'ha fatto fa'?).
    Grazie, ciao :-D.

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  16. Francy274, fai pure come credi, mi farà sicuramente piacere, ma soprattutto mi farà piacere divulgare la grande opera di Saramago attraverso la rete dei blog.
    Cara Angie, effettivamente la bacheca a tuttora non è aggiornata col nuovo Url, e non so per quale motivo non riesco a eseguire la funzione "non seguire più" per poi ri-aggregarmi ai tuoi sostenitori col nuovo indirizzo. Ci riproverò più tardi.
    Un post scriptum a questo tuo ultimo messaggio: Per i messaggi che non siano attinenti al post si può utilizzare(anche se non è un obbligo, ma solo un invito) l'apposita pagina di questo blog, che ho chiamato "Bacheca", si trova in seconda posizione da sinistra sotto al titolo del blog.

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  17. ROBERTO BULGARELLI, IL PERCORSO E' IL SEGUENTE: BACHECA - DESIGN - BLOG BULGAROLL - SELEZIONA TOGLIETEVI LE SCARPE - RIMUOVI - AGGIUNGI ALL'ELENCO - AGGIUNGI URL - AGGIUNGI - SALVA.
    PROVARE PER CREDERE!

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  18. Bel pezzo Roby. Grande scrittore. Un libro che non ho ancora letto, ma che prenderò presto. Gli interrogativi che pone il libro e che poni tu nell'articolo sono tutti di straordinario interesse per ogni uomo: religioso o ateo che sia.

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  19. Ciao Davide.
    Questo è proprio il punto che volevo far risaltare: l'interesse che si ha nel leggere questo libro prescinde qualsiasi appartenenza a religioni e/o corrente politica. Consiglio anche la visione, che ho scoperto dopo la lettura di questo libro, ma attraverso la lettura di un altro (Non è un paese per vecchie), dell'intervista di Saramago nel corso della trasmissione Parla con me.

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  20. Hei ciao, vedo che è da un po' che non scrivi - quindi non sono certa che leggerai questo commento. Comunque ricordi il famosp brano di Gramsci che "ci ha fatto conoscere" nel web? Ebbene, è stato letto in diretta a Sanremo ...
    ne ho scritto qui:
    http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/2011/02/antonio-gramsci-al-festival-di-sanremo.html

    chissà cosa ne pensi

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