Oggi è il secondo anno dalla morte di Vittorio
http://robybulgaro.blogspot.it/2012/04/vittorio-arrigoni-will-never-die.html
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Non scrivo molto, ma è molto il piacere nel leggere come la pensa chi mi legge. In questo piccolo spazio web è gradito l'intervento di tutti, anche anonimi e/o contrari alle cose che penso e scrivo, poiché è attraverso il confronto tra idee diverse che ci può essere una crescita intellettuale volta alla soluzione dei problemi. Tuttavia non sono graditi spam, turpiloquio offensivo ed attacchi gratuiti.
Per non dimenticare |
Il comunismo odierno nulla ha a che fare con lo stalinismo, o con il
togliattismo, o, come dite voi piccoli borghesi benpensanti, o, peggio ancora,
individui non pensanti,con l' essere contro il Paese e volerlo distruggere a
tutti i costi, solo perchè non riusciamo ad essere uguali a Berlusconi .Cosa che
voi anelate e vedete come obiettivo personale. Essere comunisti oggi è una
questione universale, è volare alto, è mettere al centro di tutto la dignità
dell' essere umano. Di tutti gli esseri umani, anche di chi non ha lavoro, di
chi ha avuto la casa distrutta, di chi fugge dalle guerre, di chi ha gusti
sessuali non convenzionali, di chi, ancora bambino, è costretto a lavori
usuranti in tutto il mondo, di chi per problemi fisici non potrà mai lavorare. E
così via, sino ad arrivare all' ultimo degli ultimi. Questo è essere comunisti
oggi: guardare in faccia la realtà, non credere alle bugie di chi ci governa,
avere il coraggio di combattere in prima persona, anche se si è soli di fronte a
ciò che sembra insormontabile.Un vero comunista, convinto di ciò, non ha mai
amato la Russia di Stalin come, allo stesso modo, non ha mai amato il Cile di
Pinochet.
Antonio Gramsci - Indifferenti
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente
nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si
può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio
costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il
male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla
sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare,
lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun
controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non
se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti,
sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione,
un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha
voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o
pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di
far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli
indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da
eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito
che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e
specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di
non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare
l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la
catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al
caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa
nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si
svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli
indifferenti”.
Ciao Roberto e Ciao Vik .. :)
RispondiEliminabella commemorazione peccato che ai "molti" vada ricordato!
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