Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Che fine ha fatto, nella coscienza degli italiani, questo concetto?
Sembrerebbe quasi che non sia mai esistito.
Eppure, da qualche parte, qualuno, lo scrisse, e lo Stato Italiano lo avvallò!
Allora come mai ci troviamo alla mercè di questi politicanti\pregiudicati, che di caro hanno solo la loro impunità?
Le fabbriche chiudono, la gente rimane senza lavoro e tutto ciò che ottiene è che la classe politica si fa delle leggi per non essere processata,
per non essere rintracciata quando commette reati e crimini, magari in collusione con la mafia!
Italiani! Non può andare avanti così ancora per molto! Il disagio sociale avanza!
Siamo tutti parte della società, e presto i guai arriveranno anche per chi, fino ad ora, non ne ha subiti!
Basta dare retta a tutte le fesserie che spiattellano in TV, basta girare la testa dall'altra parte:oramai il giochetto è palesemente finito!
Eppure, ancora dobbiamo agonizzare.
Copiate e incollate l' articolo 3 della costituzione sul vostro blog o sito web da qui fino alla decisione della corte,
mostriamo a quei giudici compiacenti con il governo che
NOI VOGLIAMO GIUSTIZIA ED EGUAGLIANZA COME LO DICE LA NOSTRA COSTITUZIONE
perchè è chiaro come dice art 3 che il lodo alfano è incostituzionale, anche un ragazzo di 13 anni lo capisce.
Leggetevi l'articolo di Gioacchino Genchi, fate tutte le vostre verifiche : poi vomitate per lo schifo!
Eccone un brano:
Agli uomini di Cosa nostra non sfugge fin dall'inizio che questo progetto è ambizioso e di difficile realizzazione. Per questo si lasciano aperta un'altra possibilità: cercare rapporti e offrire sostegno a nuove forze politiche nazionali che stanno nascendo sulle rovine del vecchio sistema dei partiti. «Le due strategie già coesistevano», racconta Cannella, «e lo stesso Bagarella sapeva della prossima "discesa in campo" di Silvio Berlusconi».
È Forza Italia, dunque, la carta di riserva di Cosa nostra. I suoi uomini sono informati in anticipo, attraverso canali privilegiati, dei programmi di Forza Italia. Li conoscono addirittura prima che il nome Forza Italia sia lanciato da Berlusconi sul mercato della politica. Prosegue infatti Cannella: «Bagarella, tuttavia, non intendeva rinunciare al programma separatista, perché non voleva ripetere "l'errore" di suo cognato (Riina, ndr), cioè dare troppa fiducia ai politici, e voleva, quindi, conservarsi la carta di un movimento politico in cui Cosa nostra fosse presente in prima persona. Inoltre, va detto che vi era un'ampia convergenza tra i progetti, per come si andavano delineando, del nuovo movimento politico capeggiato da Berlusconi e quelli dei movimenti separatisti...
Legittima difesa: Se telefonando … (oggi più attuale di quando è stato pubblicato: il 21 marzo 2003)
I QUATTRO CAVALIERI DELL'APOCALISSE (e le tigri selvatiche che stanno
disperatamente cercando di cavalcare...)
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*Si chiede scusa alle tigri selvatiche, usate solo come metafora. Anche le
tigri, quei bellissimi e splendidi animali di cui noi invidiamo bellezza e
pot...
10 anni fa
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