Siamo alle solite.
Ora che Napolitano ha firmato la legge per il legittimo impedimento, si pone la domanda che mette in discussione - per l'ennesima volta - la Costituzione Italiana.
Lo so che sono duro di comprendonio, ma il perché si debba fare sempre, a cadenza quasi regolare da quando c'è il Berlusca, qualcosa di anticostituzionale, non riesco a capirlo. E se lo capisco, non mi va bene. È mai possibile che si dia spazio ad un personaggio simile? Cari miei, ha ragione Travaglio quando dice, nel suo editoriale, che evidentemente, al contrario della legge che modificava l'Art. 18 dello statuto dei lavoratori (che ha respinto senza ravvisarne l'anticostituzionalità!), che non ha firmato, questa sul legittimo impedimento, gli è piaciuta un sacco! Poi non si dovrebbe criticare un presidente così?!? No, dico, siamo all'undicesima legge vergogna che firma in 4 anni! Poi non si dovrebbe credere che siano pappa e ciccia.
Lo ammetto: quando ho saputo che non firmava il ddl sul lavoro, un po' ho esultato. Poco mi importava delle ragioni per cui non lo aveva fatto, riconosco la mia superficialità.
Ne emerge una collegamento di intenti che fa presumere il legame Napolitano/Berlusconi lasciando pochi dubbi. Per conto mio, non ne ho.
Un paese allo sfascio. Questo siamo, con il beneplacito della stragrande parte dei nostri fantastici politici.
Proprio in questi giorni, leggo che la TAV costerebbe, senza contare la distruzione del territorio, 4 volte il ponte sullo stretto. Qualcosa come 120 milioni a chilometro(cifra di inizio lavori). Ci ritroveremo l'area devastata ed un debito insanabile. Tanto vale che cominciamo ad arredare un angolo di rovine con qualche cartone e qualche nylon per quando piove. In alternativa potrei cominciare a fare il cecchino con palle di feci, dai palazzi nei pressi di Palazzo Chigi. Vandalo, si, ma per il bene dell'Italia.
Precisando che, essendo io contro ogni forma di violenza, non farei mai una cosa del genere, ecco il vero post:
Nonostante la continua denuncia di situazioni al limite del sostenibile, da parte dei lavoratori, nei più disparati settori, le direzioni adottano un comportamento omogeneo: ignorare, fino al limite dell'inoperatività, i problemi che affliggono ora gli strumenti, ora l'operaio, arrivando ad assumere connotazioni d'abitudine consolidate di modus operandi imposte dai vertici dell'azienda. Gli organi di controllo, inesistenti - anche se esistono, ma non si sa a quale scopo, che non sia diverso dall'intascare soldi - non fanno un cazzo per i lavoratori: l'operaio continua a respirarsi merda, a spaccarsi la schiena, l'impiegato continua ad essere sanzionato, a prendersi insolenze non essendo responsabile per disservizi puntualmente segnalati da lui stesso alla direzione, ed a essere punito per situazioni venutesi a creare per insolvenze nella gestione e per averle denunciate al "capetto" di turno.
Consiglio, anche qui, una soluzione drastica: un bel martello!
Se c'è un macchinario o un dispositivo, che non funziona correttamente, ma viene lasciato così perché non si ripara finché non smette di funzionare completamente, col martello si pone fine al supplizio del dipendente infierendo con tenacia sull'oggetto, in modo da rendere necessario, senza dubbi di sorta, l'intervento di un tecnico che ne ripristini la funzionalità. Verrebbe da infierire con la mazza anche sul capo del capo, ma invito a soprassedere per evidenti ripercussioni penali. Fatto sta, che a tutt'oggi, tanti operai ed impiegati, in onor del quieto vivere, si sobbarcano conseguenze anche a scapito della salute, quando non pecuniarie che vanno ad incidere sul già basso salario. Grosso errore: per star bene oggi si sta male per anni! Operai, uniamoci! Cos'è accaduto per cui ci siamo separati a scapito del bene comune? La Manovra! Mi riferisco all'imbarbarimento del sentire comune attraverso lo strumento dei media, il rimbambimento.
Tutto ciò rispecchia - ovviamente - la mentalità popolare di assuefazione al sopruso ("meglio così che peggio!") che ci sta velocemente privando dei diritti ottenuti in decine di anni di lotta sindacale. I sindacati: troppe volte mi son sentito dire dal sindacato" "non svegliare il can che dorme"... Ma siamo noi il can che dorme! Anzi siamo in catalessi! Tra un po' ci seppelliscono vivi! A cosa serve un sindacato, se non a far valere i diritti dei lavoratori? Al momento il sindacato è un apparato inutile, delegittimato anche dalla scarsa adesione che ha in alcuni settori e/o in alcune imprese. A scapito di noi lavoratori, gli imprenditori si stanno facendo loro complici, centinaia di altri operai, con la promessa di chissà quali compensi, che li inducono a trattare i loro pari come fossero merde, promuovendoli a capetti - anche se l'unica attitudine è quella di leccare il culo - in grado di umiliare, senza cognizione di causa, un loro collega che si permetta di dissentire sulla benché minima cosa.
Quello che non hanno capito, è che appena cessano di essere utili allo scopo del loro superiore, essi stessi verranno messi da parte e/o umiliati alla stregua dei loro sottoposti.
Sto sempre più capendo che, a parte quei pochi che mi leggono (lo so che voi siete dalla mia parte o che comunque condividete il riscatto che vorrei per i popoli del mondo!) e quei pochi che leggo, la massa della gente è anestetizzata dalla tv e non gliene frega niente se tanti loro simili, e loro stessi, soffrono per una situazione creata ad hoc da lobby commerciali. Lo scopo è quello di togliere sempre più diritti ai lavoratori per poterli sfruttare sempre più e fare più soldi; soldi che verranno così tolti alla comunità per andare a fermarsi in qualche banca, ad accumularsi, ad arricchire sempre più quel 10% della popolazione mondiale che ha il 40% della ricchezza del pianeta.
Ebbene, do una notizia a quel 10%: non potrete andare avanti così ancora per molto. Ne sono certo.
Mi fermo qua...per ora.
Divide et impera. È questo che tutti i potenti e privilegiati hanno fatto negli anni ed ora stanno raccogliendo i frutti, cercando contemporaneamente di accentuare ancora di più le divisioni. Si evita che le persone prendano coscienza collettivamente, che affrontino i problemi collettivamente, che abbiano problemi comuni. Si fa in modo di mettere gli uni contro gli altri, dando ad alcuni piccoli privilegi o illusioni di piccoli o grandi privilegi, in maniera che non si sa mai chi sta con chi. E quasto avviene in ogni campo lavorativo, ma anche nella politica, ovunque.
RispondiEliminaDici bene Roby che molti disagi vengono sopportati e si ingigantiscono e si trascinano per lungo tempo 'per non avere problemi'. Purtroppo chi dovrebbe stare dalla nostra parte, dalla parte di chi lavora, di chi paga le tasse, di chi subisce le disparità di trattamento, dalla parte della maggioranza della popolazione in definitiva, chi dovrebbe difenderci, chi dovrebbe portare avanti le nostre ragioni si è venduto da tempo e finge di essere da una parte diversa da quella in cui sta. Forse è arrivato il momento di iniziare a smascherarli, forse è il momento di mettere in chiaro da che parte sta ognuno e mi pare che questo processo sia già iniziato.
NON FACCIAMOCI ILLUSIONI, QUESTO E' IL PRESIDENTE SBAGLIATO NEL MOMENTO SBAGLIATO. HO LETTO CHESE PROVASSE A FARE L'EROE SAREBBE SPAZZATO VIA SUBITO.IO MI SAREI FATTO SPAZZARE VIA, MA IO HO LA SCHIENA DRITTA, IO!
RispondiEliminaSu Napolitano, già quando era esponente della corrente migliorista del PCI ce la mise tutta per distruggere l'ultimo partito della sinistra italiana, con ottimi risultati purtroppo, è un vero cavallo di Troia del padronato italiano.
RispondiEliminaNon esiste più la sinistra, non esistono i sindacati, è normale che gli operai si trovino in balia dei padroni, salvo salire sui tetti o sequestrare i manager non possono fare granché. Il problema è sempre lo stesso: bisogna ricostruire un partito di sinistra (non di centro-sinistra, proprio di sinistra!) degno di questo nome, finché non ci sarà questa leva politica su cui far presa non otterremo mai niente.
Napolitano è il miglior erede di Vittorio Emanuele III
RispondiEliminaCon anni di disinformazione ed indottrinamento, ci hanno fatto credere che non sia possibile una politica per la gente, attiva veramente nel sociale... ed ora non la si può fare perchè non ci crediamo più. Abbiamo smesso di credere in noi stessi, e ne pagheremo lo scotto maggiore attraverso l'attuazione del federalismo . Bellissimo il post di Matteo(Eresia rossa).
RispondiEliminaPOTREBBE ADDIRITTURA ESSERE IL NIPOTE!
RispondiEliminaGrazie. Approfitto per far notare come non a caso il progetto federalista vada di pari passo con le proposte presidenzialiste, e in sostanza con la destrutturazione delle nostre istituzioni come erano previste dallo spirito della nostra costituzione. Il tutto ovviamente con la complicità dell'opposizione (si fa per dire).
RispondiEliminaSu una cosa sono d'accordo con Matteo al 100% e cioè nell'asserire che non esiste più la sinistra e non esistono i sindacati.
RispondiEliminaO meglio: di sindacati ce ne sono pure troppi, proprio come di partiti e partitelli di pseudo-sinistra, peccato che poi NESSUNO tuteli i lavoratori. I quali ormai si sentono più rappresentati dalla Lega che dal PD. Fate voi!
La situazione lavorativa come hai descritto è del tutto reale,l'allineamento e un certo pensiero unico dev'essere praticato,altrimenti anche per i lavoratori più tutelati possono arrivare problemi.
RispondiEliminaLasciando perdere chi vive il lavoro in modo precario,davanti a loro esiste il far west dei diritti,o meglio solo doveri con sfruttamento palese.
Sono cicli epocali,è non si è ancora raggiunto il limite della sopportazione,ma crescerà e la bolla scoppierà,solo questione di tempo.
La risposta sulle mancate ricerche tecnologiche,o perlomeno molto difficili da praticare.
Non posso che sottoscrivere queste riflessioni,se ai potenti o chi manovra l'economia e la politica mondiale non interessa,conserva ciò che gli rende,e impedisce di fatto strozzando gli investimenti le diversità.
Parecchi progetti sono dentro il cassetto e ci rimarranno,con uno strano conta goccie potranno essere sviluppate,sempre che il disastro dell'eco sistema ce lo consentirà.
&& S.I. &&