La Costituzione Italiana, Art. 3 : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

sabato 2 luglio 2011

La politica da vent’anni a questa parte

ell’universo politico nel quale viviamo, ormai, soventi sono le continue dichiarazioni di personalità che, il giorno dopo, non esitano a dichiarare esattamente l’opposto; con disinvoltura si passa da uno schieramento ad un altro; ciò che oggi è dato per certo, nel volgere di poche ore, cambia connotazione in maniera tale da essere irriconoscibile. È estremamente raro un politico che mantenga una linea coerente con il pensiero col quale ha iniziato la sua carriera, i cambi di casacca, in somma, sono all'ordine del giorno.
In questo caos si rende molto utile il libro di Concita De Gregorio, nel riportare le cronache dettagliate di una politica camaleontica, nel periodo che va dal 1992 al 2008, attraverso le dichiarazioni dei politici di ogni schieramento, le mosse di palazzo, i battibecchi interni ed esterni che coinvolgono le istituzioni e che non di rado sfociano nel volgare insulto, ed ancora, non di rado, coinvolgono la vita privata dei protagonisti del parlamento e delle più alte cariche consiliari, arrivando a delineare, in questa deriva politica, il Paese senza tempo.
La criticità messa in evidenza dalla De Gregorio, coinvolge indistintamente destra e sinistra; non si accontenta di stilare un elenco degli errori, fa di più: riporta i fatti, lasciando al lettore il compito di giudicare, di capire l’iniquità della classe dirigente, e lo fa con dovizia di particolari ma in un contesto di mirabile sintesi giornalistica, per cui gli articoli non sono mai troppo lunghi, anche se, alcune volte, l’intreccio è talmente involuto, machiavellico, da lasciare stupiti per la complessità delle manovre di palazzo; manovre che altrettanto spesso non hanno che l’effetto di favorire solamente chi le escogita, lasciando all’abbandono la politica del Paese, in un delirio di onnipotenza che, pare, abbia ormai avvolto i nostri dirigenti, costringendo all’oblio le nostre coscienze ed allontanandoci sempre più dalla partecipazione alla costruzione del nostro futuro.
Qui non si tratta di leggere un libro che critica le scelte di chi fa politica; sarebbe sbagliato approcciarsi a questa lettura con tale spirito. In questo libro si può leggere una sintesi della cronaca politica degli ultimi quindici anni ed, ognuno, trarne le proprie conclusioni che, a prescindere dallo schieramento politico a cui si appartiene, pregiudicheranno invariabilmente le valutazioni di professionalità, di coerenza, di dedizione alla causa Pese/Stato; è mostrato, in pratica, il mancato adempimento a promesse e giuramenti fatti davanti ai cittadini ed alla Costituzione, costringendoci in un turbine di menzogne fatte di dichiarazioni e successive smentite, che non hanno che il compito di confonderci, relegandoci a semplici spettatori, in un Paese senza tempo dove non abbiamo più nessuna voce in capitolo ed a dettare le regole della nostra vita sono un manipolo di politicanti senza scrupoli, che, di continuo, fanno carte false pur di non abbandonare il loro privilegio.
Questo è il Pese senza tempo, un Pese che stenta a crescere, che, anzi, degrada: lo vediamo ormai ogni giorno come, il mancato impegno della politica a favore della comunità, stia creando una situazione sempre meno sostenibile, con larga parte della popolazione che per arrivare a fine mese deve fare i salti mortali, ed il tutto, sorbendosi le diatribe politico/affaristiche dei partiti, che nulla hanno di meglio da fare che cercare ogni maniera per consolidare il loro potere, tra ricatti e compravendite, tra dichiarazioni e false promesse, decreti che hanno quasi un tono di minaccia, ma prontamente boicottati se dovessero veramente servire a qualcosa di buono. Il dileggio tra parti avverse è pratica quotidiana, rivelando il degrado anche dialettico che accompagna quello istituzionale.
Ovviamente di questo degrado ne siamo in gran parte al corrente, ma è un esercizio utile a riattivare lo spirito critico, per cui è consigliabile la lettura per chi avesse ancora qualche riserva sulla pochezza della nostra classe politica. Oppure per chi si vuole, con un pizzico di masochismo, divertire nello scoprire gli altarini con i quali si è perpetuato il potere negli ultimi vent’anni.

17 commenti:

  1. 1992-2008 sono anni di guerre infinite e dello spirito del maggioritario che invade la politica italiana più e peggio della sua patria d'origine, cioè gli States, dove ci sono due partiti più o meno uguali (per questo è facile passare da uno schieramento all'altro come cambiarsi le mutande, in un paese senza etica e senso dello Stato). Non credo sia semplice e sia l'unica cosa da fare, ma un passo determinante per uscire da questa palude (nel senso peggiore del termine) è una legge proporzionale.

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  2. Ciao Roby. Se avessimo tempo libero, noi italiani, anziché impegnarlo a fare salti mortali, forse da tempo ci saremmo accorti che stavamo entrando in una dittatura mediatica dove la realtà è stravolta dalle balle.
    Ma dobbiamo campare, arrivare a fine mese e quindi non troviamo quel momento di serenità per accorgersi dello scempio morale e e civile che stiamo subendo.
    Inoltre tutto questo LAVORO LAVORO LAVORO e cercare di non affogare implica l'effetto che vogliono i signori delle balle: L'OBLIO.
    Noi dimentichiamo che loro fanno schifezze e loro le rifanno.
    Credo che il libro della De Gregorio potrebbe mettere in luce anche quante volte noi cittadini ci siamo dimenticati di capire che stavano ancora subendo lo stesso trattamento vergognoso da chi invece dovrebbe curare gli interessi della collettività.

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  3. Non ho letto il libro, ma replico al tuo commento con le mia impressioni sulla seconda repubblica.
    Negli ultimi anni, secondo me, la politica italiana è peggiorata enormemente. Dopo tangentopoli si poteva pensare che venisse archiviata una fase di corruzione e si passasse ad una fase nuova, in cui non si commettessero gli errori del passato, o che almeno questi fossero ridotti. Invece abbiamo visto il contrario, quelli che sono passati indenni (o quasi) da quel periodo si sono ripresentati in nuovi contenitori ed il malaffare è continuato peggio di prima. La politica in questi anni ha continuato a fare quello che faceva prima, ma in maniera più sfrontata, senza più cercare improbabili giustificazioni nel rubare per il bene del partito, ma facendolo direttamente per sé. Si è accentuato l'aspetto marketing, la politica ha perso il politichese per passare alla fuffa. Prima parlavano contorto per riuscire ad ottenere equilibrismi tra diverse posizioni, per non scontentare nessuno, ma mostrare comunque un appoggio ad una certa posizione, facevano distinguo difficilmente comprensibili ed a volte vere e proprie supercazzole. Ora invece non hanno quella raffinatezza, dicono tranquillamente quello che può fare più piacere alla platea che hanno davanti e si smentiscono un'ora dopo presso un'altra dicendo l'opposto.
    Sono riusciti in un'opera incredibile, che non avrei mai ritenuto possibile vent'anni fa: farci rimpiangere quelli di prima!
    Dunque un'opera che documenti in maniera precisa questi fatti è sicuramente meritoria.
    Sono d'accordo con Alligatore sul fatto che sarebbe meglio tornare al proporzionale, oltre, ovviamente, ritornare alle preferenze.

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  4. E' lo stile della De Gregorio, sempre essenziale, mai prolissa, sobria ed efficace, peccato che non diriga più l'Unità.

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  5. Beh anche io il libro non l'ho letto quindi non posso giudicare...quindi approvo il tuo post in toto e farò del mio meglio per leggerlo.
    Però, sull'autrice, ho qualche riserva...vedi l'ultima voce che lei stessa mise in giro riguardo all'affare Bisignani...
    Ciao caro a presto

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  6. http://logicokaos.blogspot.com/2011/06/concita-de-gregorio-e-laffaire.html
    http://letteraviola.it/2011/06/chi-e-luomo-che-ha-minacciato-la-de-gregorio-da-un-telefono-di-palazzo-grazioli/

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  7. Annamaria (mi sembra di star chiamando mia moglie!), ti devo ringraziare per aver messo a disposizione i link relativi all'uscita di scena di Conchita De Gregorio.
    Trovo il suo comportamento ineccepibile e dignitosissimo, esattamente agli antipodi di tanti altri direttori di quotidiani 'intercambiabili' senza vergogna alcuna.
    D'altra parte Renato Soru da quel dì che tenta di disfarsi del quotidiano più glorioso della sinistra, senza esserci ancora riuscito.
    Non mi pare temerario ipotizzare che la 'conditio sine qua non' della cessione ad altro editore fosse quella di togliere di mezzo la De Gregorio.
    Non mi pare nemmeno temerario pensare che fossero noti, oltreché prevedibili, i tagli dei finanziamenti ai quotidiani (è di oggi la notizia del buco di Libro - famiglia Angelucci - di - mi pare - 48 milioni di euro).
    Le auguro i migliori destini, è una brava giornalista, del genere 'non urlatrice'.
    P.S.: Dagospia mi fa schifo.

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  8. non è la politica che è cambiata, sono i politici che la fanno oggi che l'Hanno ridotta così. a noi non resta che andare a votare per farglielo sapere.

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  9. @ Luigi - Però quel che suona strano è il fatto che lei non dice il nome di chi l'ha minacciata...
    Sì come scrittrice e giornalista è OK però perchè tacere sul nome dell'individuo del quirinale che le ha telefonato, forse paura' o forse è qualcuno di sinistra? Mah!

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  10. Qui ci sono risvolti penali. Se la De Gregorio avesse fatto il nome avrebbe dovuto poi dimostrare che era l'autore della telefonata, altrimenti si va dalla diffamazione alla calunnia, a seconda della gravità delle accuse sulle minacce, che avrebbero dovuto essere riferite dettagliatamente.
    Io credo che non avesse questa prova, per cui si è tenuta sulle generali, giusto per dare testimonianza che non si era fatta intimidire.
    Se poi consideriamo che De Magistris fu distrutto dopo aver fatto fare una perquisizione a Bisignani ci rendiamo conto che, salvo avere la vocazione dell'eroina, la De Gregorio si è comportata anche in questo caso con stile ed eleganza.

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  11. Grazie di questa recensione: ora m'incuriosisce il libro della mia giornalista preferita dell'ultimo anno che parla degli ultimi 20 di politica: e sul mio blog ho scritto poche righe proprio su questo (Ma quali mani pulite!!) e un'altro sfogo in sua difesa, senza aver una chiara e sicura idea della sua esclusione dall'Unità. Il suo blog sull'Unità in web comunque è andato avanti, col suo articolo più recente in data 2 luglio. Roby sei forte davvero!! Walter

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  12. Gli occhi si disfano e tra una correzione e l'altra, a quest'ora di notte, lascio "un'altro" e e un doppio 2 punti. Mi scuso

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  13. wabes, MAVALA' direbbe Ghedini! Vedo che critichi 'Mani pulite', mi incuriosisci, vorrei capire perché. Adesso vado sul tuo blog.
    Il libro lo acquisterò e lo leggerò, certo che sarà una lettura interessantissima.

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  14. in questi giorni sul web, qualcuno bene informato ci sta facendo conoscere da chi siamo governati oggi, un gruppo di incapaci messi lì solo per arricchirsi alle nostre spalle.

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  15. il nostro è diventato il paese dei borghezio, dei bossi e dei calderoli... poveri noi !

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  16. la politica degli ultimi 5 anni : un disastro

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