Siamo diventati scudi umani.
Da uomini e donne, a vittime, a capri espiatori, tartassati, poi risorse umane; quindi scudi. Naturalmente in mano alla sinistra; ed a chi altri!?! Fa comodo declassare le persone a secondo della convenienza: credo che in fondo ci si senta anche meno responsabili del loro disagio, se così vogliamo chiamarlo declassando lo stato in cui si trovano. L'ombra oscura della coercizione si fa sempre più vicina; mi ricorda (letto nei libri e visto nei documentari) un periodo italiano in cui si usava far bere a forza l'olio di ricino a chi non la pensava come chi era al potere; ma era solo l'inizio, associato a botte, manganellate e reclusione. L'inizio.
Inizia così; la storia ci insegna: impedendo di fare informazione, poi, scavalcando gli organi costituzionali, si promulgano leggi che non favoriscono lo sviluppo del paese ma solo l'impunità di chi le scrive, chi si ravvede lo si dileggia, scredita in mille modi, anche grossolani; poi si comincia a impedire la libertà di manifestare; la polizia ubbidisce ciecamente, prende a manganellate: ma non sono persone? Donne, anziani, ragazzi. Uomini.
Siamo diventati scudi umani; usati da qualcuno per dar contro al governo. E quando non siamo scudi umani siamo schiavi del lavoro: 1000€ al mese per 40 ore di lavoro a settimana; con una giornata - o due quando va bene - di libertà settimanale per organizzarci la vita. Completamente in balia del padrone che decide vita morte e miracoli del mio tempo, del mio lavoro, dei miei pensieri. E quando non siamo schiavi siamo disoccupati, da commiserare, da assistere, ma senza dar loro un reale aiuto eliminando la speculazione che sta alla base del problema. Nell'anno di crisi il divario tra poveri e ricchi si è ampliato, conferendo non solo meno beni a chi già aveva poco, ma ampliando - e non di poco – le ricchezze di chi già ricco è. Nell'anno di crisi, i ricchi hanno guadagnato più che negli altri anni. Qualcosa non quadra. Ma…
Se scendo in piazza per manifestare contro una legge ingiusta, o contro la mancata applicazione della Costituzione, o contro il mancato aiuto promesso per situazioni di estremo ed evidente disagio, se scendo in piazza per un qualsiasi buon motivo, questo diritto non è più tutelato dalla Legge Costituzionale. Ogni volta che scenderò in piazza rischierò di beccarmi una bella randellata in testa. Con il plauso di "Libero" e de "il Giornale", che mi taccerà di essere uno scudo umano manipolato.
Questi signori, quelli del partito dell'amore, sono tanto bravi a gettare fango sui loro avversari politici; poi appena trovano qualcuno che non la pensa come loro, magari portando fatti o argomentando con cognizione di causa… Beh, l'amore svanisce: puff! Secondo loro siamo geneticamente diversi, e sono pronti - alcuni - "ad ucciderci in due secondi".
Ergo: se scendo in piazza per manifestare il mio dissenso avrò una probabilità in più di trovare qualcuno che mi spaccherà la testa o peggio. Sono quelli del Partito dell'Amore, che, una volta, si chiamavano fascisti. Per lo meno non avevano la pretesa di essere chiamati con un nome totalmente falso e fuorviante.
Non resta che prendere atto che questi personaggi, questi politici che permettono tutto ciò, sono stati eletti, sebbene in maniera poco chiara, da una gran parte degli Italiani; che la loro elezione è stata dovuta in parte anche maggiore dal non voto della stragrande maggioranza degli aventi diritto; che tutta questa gente è attorno a me, si lamenta, ma non fa o non propone nulla di concreto per cambiare lo stato delle cose; acconsente più o meno esplicitamente allo stato attuale di degrado civile che favorisce l'arricchimento dei soliti potenti; gente alla quale, per civiltà, ogni volta che ne scopro uno, evito di vomitargli addosso per lo schifo; gente da compatire, ma non più da tollerare, perché con il suo operato sta affossando un'intera Nazione; assoggettandola ai capricci di una lobby politico\imprenditoriale senza scrupoli, classe dirigente che "non ha alcun legame con un interesse per la verità", perciò riempie i notiziari con comunicati e dichiarazioni che non sono altro che stronzate.
Consiglio vivamente la lettura - che è insieme una recensione ed una riflessione - del post STRONZATE pubblicato su Blog Drome il 19 gennaio scorso da Daniela, proprio sul saggio di Harry G. Frankfurt. Questo libretto è tutt’altro che una semplicistica dissertazione sui termini.
Unica cosa sensata che ho sentito ultimamente:"In un grande paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente". Chi lo ha detto?
Intanto noi - chiunque dissenta - siamo stati declassati a scudi umani.
P.S.
La lettera che circola in rete in questi giorni (quella della telefonata che richiede il pagamento dell'abbonamento a SKY ad un abitante de L'Aquila), è di Anna, sul blog Miss Kappa. Questo il link diretto.
Parole amarissime, ma che condivido dalla prima all'ultima riga... Il segreto di questo regime non sono le folle taroccate dai telegiornali, ma l'indifferenza o l'accondiscendenza di quelli che stanno dall'altra parte dello schermo...
RispondiEliminaCaro Alessandro, qui non si sa più da che parte girarsi per trovare un po' di giustizia; è questa la premessa per far si che si verifichino fatti molto gravi. Fatti che già sono accaduti in passato, e che mai si vorrebbe che accadano ancora. Speriamo bene.
RispondiEliminaSai sti giorni ho trovato una rase di Fiorello
RispondiElimina"Gli italiani credono solo a quello che vedono in tv"
Ed è vero, me ne rendo conto ora che noi aquilani compariamo in qualche tg e qualcuno addirittura comincia a crederci! Sebbene ci sia ancora gente credulona che ci considera ingrati..
Un piccolo aggiornamento nel corpo del post, come doveroso tributo a chi mi ha fatto scoprire il saggio di H. G. Frankfurt; prima della chiosa finale.
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