La Costituzione Italiana, Art. 3 : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

sabato 30 aprile 2011

Delirio o follia ?


Arrivo un po’ in ritardo: il giovedì sera, come di consueto, c’è Annozero, ma siccome di tanto in tanto ho una serata tra amici in birreria, non volendo rinunciare ad uscire lo registro, alla vecchia maniera, sul VHS. Potrei anche decidere, e qualche volta l’ho fatto, di guardarlo in streaming sul web, ma il videoregistratore mi dà più sicurezza, soprattutto a causa del servizio di banda larga che lascia a desiderare.
Decido di riguardarlo il venerdì seguente, alla sera, con comodo.
Inizio con Beppe Grillo nell’anteprima, incazzato nero, solite cose. Con le quali sono per altro d’accordo. Di Pietro, Travaglio, Bonelli dei Verdi, Lupi, e una new entry, mai visto prima, tale Franco Battaglia, distinto signore che sfodera una pelata simile alla mia…
Mi venisse un colpo!
Questo Battaglia sostiene cose assolutamente straordinarie, e ci ha pure scritto un libro con la prefazione, niente popò di meno che, di Silvio Berlusconi ! … !
«Acciderbolina!» mi son detto «ma B. si è messo pure a scrivere le prefazioni?!?»... Si, lo so che B. ha pure scritto un libro, ma lo avrà scritto lui ?
Il signor Franco Battaglia sostiene che:
«le fonti di energia rinnovabili sono una truffa»
«le scorie radioattive, se adeguatamente trattate, non sono pericolose»
«tutti gli stati che ospitano centrali nucleari, hanno siti di stoccaggio sicuri»
«che a Fukushima non c’è affatto stato un incidente grave»
Ed infine, udite udite,
«nel disastro di Chernobyl ci sono state  zero vittime».

Tutto ciò è uscito dalla sua bocca, mentre la mia rimaneva costantemente spalancata, salvo poi, riformulare un po’ meglio sulle vittime di Chernobyl, dicendo che erano morte “solo” cinquanta persone, ma solo tra i soccorritori che hanno avuto contatto diretto con la parte più contaminata della centrale, ma che tra la popolazione, anche questo lo ha detto veramente «non ci sono state vittime a causa delle radiazioni».
Franco Battaglia
Travaglio se la rideva, mancava solo che lo mandasse a quel paese; Bonelli era indignato, furibondo; Lupi era chiaramente in imbarazzo, e ‘tte credo! Molto bravo, a dissimulare, ma se me ne sono accorto io, spero che anche sti pidiellini che votano B. si siano resi conto (quelli che hanno seguito la trasmissione, e cioè pochi) di cosa sottoscrive Berlusconi: un libro che pretende di essere un saggio, ma che evidentemente è un delirio scritto da…
Ma chi è Franco Battaglia ???

domenica 24 aprile 2011

Il Primo Cerchio





Un augurio di vera rinascita, di riscatto dalla corruzione che ci attanaglia, riscatto dai falsi ideali e dalla loro assenza, come in un primo, nuovo circolo di speranza, prendiamoci la mano, anche solo virtualmente e diffondiamo e facciamo sì che si diffonda la capacità di discriminare ciò che è giusto da ciò che è sbagliato perché distruttivo, la consapevolezza e la coscienza di unità tra popoli che solo a loro favore può andare. Un circolo di rinascita intellettuale che spazzi via ogni dubbio sull’appartenenza dell’uomo alla natura e, quindi, tornare ad essa, senza rinnegare ciò che di buono si è conquistato, ma con rinnovato e profondo rispetto per essa; con rinnovato e profondo rispetto per la Vita. Auguro all’umanità ad al mondo intero un primo passo verso l’azione che chiuderà il cerchio delle nefandezze perpetrate da pochi ed apra il primo cerchio di azioni volte al bene di tutto l’universo, al quale, ne sono certo, ne seguiranno altri.


domenica 17 aprile 2011

La Mutazione


Sono rimasto assente dalla rete, ed ancora lo rimarrò per un po’, perché sono annichilito.
Svuotato di idee, energie, privato di entusiasmo; infine mi sono anche beccato un’infezione alla gola che, oltre alla febbre che mi abbatteva le forze, mi impediva di parlare, deglutire, se non con dolore acuto.
Mercoledì scorso, quando il dolore alle prime vie respiratorie si faceva più insistente, ho appreso del rapimento di Vittorio. Guerrilla Radio è stato uno dei primi blog che ho seguito, e lui uno dei blogger che più ammiro, una persona estremamente coraggiosa, un uomo che ha fornito un modello di esempio a tutti noi per coraggio, partigianeria, coerenza.
Venivo a casa dal lavoro con la radio accesa su un notiziario, intorno alle 21; il dolore alla gola si faceva sempre più intenso, ma il mio pensiero era di capire cosa fosse successo, per cui ,appena a casa, mi sintonizzai sul canale di Rainews24. La notte non dormii. La febbre a 38.7, ma soprattutto la gola in fiamme, che non mi permetteva di deglutire, non voleva neppure che potessi trovare qualche attimo di pace nel sonno; eppure, instupidito  dalla “iperpiressia”, ancora covavo qualche speranza di poter, il mattino seguente, andare a fare la mia corsa programmata di 16 Km, confidando in condizioni meteorologiche che lo consentissero. Anche mentre deglutivo con dolore, quelle poche volte che riuscivo a trovarne il coraggio, pensavo alla corsa del mattino seguente, a Vittorio, alla lacrima che mi rigava la guancia, alla saliva che impiastricciava il cuscino. Della corsa non se ne fece niente…

Lo so. Non conoscevo Vittorio personalmente, eppure la sua morte mi ha dato un colpo all’anima.
Avrei voluto, prima o poi, dirti quanto sono in disaccordo con te, almeno su una cosa: restiamo umani.
Ciò che tu hai fatto, e continui a fare, ha ben poco di umano. Tu, assieme a tantissimi altri, ma che comunque restiamo una minoranza, anche se in espansione, rappresenti una mutazione rispetto all’essere umano fino ad oggi concepito. L’Umano è una brutta bestia: soprusi, guerre, distruzione dell’ambiente… Tutto per egoismo. Tu sei una mutazione, Vittorio. Non so se sovrumano, disumano, extraterrestre, divino o quel-che-vuoi, ma comunque migliore di questa umanità, enormemente migliore. Ma non sei solo. Ed anche io, anche se non sono coraggioso come te, e non riesco a mettere la mia vita in pericolo, per ora, per perseguire l’ideale di uguaglianza e pace, anche io mi sento parte di questa mutazione, assieme a tanti altri che non concepiscono l’umanità malsana che fino ad oggi si è sviluppata, basata sulla violenza e sulla sopraffazione. Il seme che hai  gettato verrà colto in tutte quelle anime che siano terreno recettivo per questo tipo di semina. 
Vittorio Arrigoni
Ma si sa che gli effetti delle mutazioni si misurano in ere, e quindi, per ora non mi posso riconoscere in quel restiamo umani che tu tanto hai enunciato, non mi riconosco in quest’umanità da sempre dispensatrice di violenza, che come un veleno penetra in qui pochi casi di mutazione ideale, incancrenendo, disgregando, uccidendo quelli che ritiene antigeni, uccidendo quelli come te.
Ancora oggi non mi sento bene, ho nausea, non mi va di scrivere. Ciao Vittorio, ciao Vittorio. Ci vedremo presto, poiché il tempo è nostra invenzione e la morte non esiste e, infine, siamo tutti fratelli.

domenica 3 aprile 2011

Lavoro, immigrazione & finanza


Leggendo su un blog, un commento mi ha suggerito una prospettiva che ci induce a pensare in che maniera possano le grandi aziende comprimere i diritti senza che nessuno, a parte i lavoratori e CGIL, un sindacato su 3 dei più importanti, abbia da ridire. A parer mio, il fatto  che ci sia un numero crescente di immigrati che cercano di venire a lavorare da noi, è strumentalizzato a scopi propagandistici, ma non rappresenta un dato negativo sul fronte lavorativo; il governo ha la parte più grande di responsabilità se non c'è una regolamentazione vera nel settore che impedisca alle aziende di delocalizzare impoverendo lo Stato, ed usando sostanzialmente questa minaccia a scopo contrattuale. Oltretutto non capisco come si possano usare gli immigrati per comprimere i salari. Nel mio settore (commercio) ad esempio, si è usata la scusa della crisi dei consumi per giustificare una recessione dei diritti ed un rallentamento molto significativo dell'incremento salariale; tutto ciò a fronte di un'espansione continua e crescente delle aziende operanti nel settore, che non giustifica, quindi, questa presa di posizione: se non vuoi aumentare adeguatamente i salari perché c'è crisi, come mai costruisci di sana pianta un centro commerciale dopo l'altro? Il quadro risulta semplice in un'ottica di incremento del fatturato che non tiene conto di alcuna politica del lavoro, grazie anche al ministro Sacconi, perfettamente immobile di fronte al problema, e schierato, assieme a sindacati compiacenti, dalla parte dei  padroni. Il problema, è evidente, è politico ancor prima che economico: siamo in balia della finanza, che fa soldi sui soldi senza produrre nulla, di conseguenza impoverendo lo Stato, cioè noi;  ed il fatto che la cosa sia legale è dovuto all'intreccio politico/affaristico che si è creato togliendo alla proprietà statale, cioè privatizzando, tutti quegli enti che prima garantivano una certa equità perché non avevano come scopo il profitto, a partire dal denaro, dandolo alle banche, le quali prima non ne erano proprietarie (il signoraggio ne è una nefasta conseguenza), ma che sta proseguendo con il tentativo, ad esempio, della distribuzione dell'acqua, ma che già ha segnato il nostro declino con la compagnia elettrica,  quelle del gas e telefoniche, e che ebbe inizio alla fine degli anni '80 col gesto sconsiderato di Margaret Thatcher di tramutare in azioni private il patrimonio di enti pubblici che fino ad allora aveva garantito a tutti una certa equità; subito preso ad esempio da tutto il mondo occidentale, a favore di un capitalismo sfrenato che ci sta portando verso il baratro.
Ecco dunque la rincorsa al ribasso del costo del lavoro, che non produrrà altro che un impoverimento progressivo dei ceti medi senza per questo intaccare minimamente i grandi gruppi, le multinazionali, che non dovranno fare altro che delocalizzare, ribassare. Ma fino a quando? A tutto c’è un limite.