Io credo che la diversità sia una ricchezza. Dalla commistione di etnie diverse non si possono avere che, per lo meno in misura maggiore, vantaggi. Ma è indubbio che qualche svantaggio lo si potrebbe avere. Ad esempio, nel caso si dovessero avere più religioni all'interno di una comunità, ci si vedrebbe costretti da parte di una amministrazione – che tenga conto dei precetti della costituzione – che essa predisponga a luogo di culto, uno spazio adeguato per ciascun orientamento. Infatti, anche il pensiero illuminato dei padri fondatori della costituzione prevede che "tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge."
Ecco la scocciatura. Ma ciò di cui si dovrebbe tener conto è l'arricchimento che la fusione di culture ha sempre – e sempre porterà - alle comunità che l'hanno praticata. Infatti, come in natura la biodiversità è fonte di forza e di stabilità dell'ecosistema, così nelle comunità umane, quelle che hanno dimostrato di avere un'apertura al dialogo ed all'integrazione con altre culture, hanno avuto una carta vincente nello sviluppare un grado di civiltà elevato. Un ruolo fondamentale per far si che ciò avvenga lo gioca una classe politica illuminata da un senso civico che trascenda il normale modo di fare politica. Dovrebbe avere, cioè, una lungimiranza atta a cogliere gli aspetti positivi nel lungo periodo, cercando di arginarne con intelligenza gli aspetti negativi dell'inizio, quando il primo impatto tra culture diverse crea inevitabilmente un attrito, dovuto per lo più all'ignoranza che genera la paura del diverso.
- La paura del diverso - Sarebbe bello attribuire, in prima istanza, la colpa dell'intolleranza tra culture, ad un'ignoranza diffusa sul territorio a macchia di leopardo, che, come non ultima implicazione, ha l'analfabetismo. Si stima infatti che tra analfabeti totali e analfabeti funzionali si arrivi ad una percentuale della popolazione molto preoccupante. Chi ha voglia di rimboccarsi le maniche può leggere questo interessante e lungo articolo, molto ben argomentato. Piero Ricca ha anche argomentato questa situazione nell'articolo "Analfabeti d'Italia"di qualche mese fa, sul sito WU magazine. Ma questo non è, a mio avviso, che il risultato di una politica fallimentare sul lungo periodo. La situazione in pratica è degenerata a fronte di una politica sciagurata, che non si è occupata di altro che non fosse apparenza e guadagno di prestigio, attraverso anche un'informazione asservita, che assecondava (ed asseconda tuttora) di volta in volta la compagine di turno, sempre per un tornaconto reciproco. Altro che trasparenza! Certamente qualche opera l'hanno portata a termine, ma si vedano tutte le "cattedrali nel deserto" e le grandi strutture, soprattutto strade, che ora sono a rischio per una conduzione dei lavori criminale. In pratica non si è dato lo sviluppo che necessitava ad un accrescimento culturale generale, lasciando praticamente a se stessa l'istituzione scolastica. Tenendo il popolo nell'ignoranza lo si domina più facilmente, peccato che poi ci sia l'incomprensione e la paura del diverso, che portano inevitabilmente a scontri sociali. La ricaduta sulla comunità è enorme. Direi incommensurabile.
Ma questo non preoccupa minimamente le lobby di potere, e neppure i governi, perché ad esse legate a filo doppio. Si pensi alle farmaceutiche, che hanno intrallazzato con i governi affinché comprassero milioni di dosi di un vaccino totalmente inutile ... Con quali soldi anno affrontato la crisi queste ricche multinazionali, mentre migliaia di persone sono rimaste senza lavoro, e questo solo fino ad ora? Se fossimo già aperti alle altre culture nella maniera in cui io mi auspico un giorno si possa essere, non ci saremmo fatti abbindolare così facilmente, perché con l'intelligenza di un popolo altruista, ed onesto – ciò che serve per essere civili – le compagini politiche/affaristiche avrebbero vita molto difficile. Si rende quindi necessario un accrescimento culturale attraverso la scuola per prima cosa, per far capire agli uomini di domani che il nostro vicino non è da odiare solo perche ci sembra diverso, quando diversi sono solo i suoi usi e costumi. Ci possono essere popoli totalmente inadatti alla convivenza nel nostro territorio, ma ciò non significa che se qualcuno di quel popolo vuole stabilirsi da noi, esso non possa portarci la sua parte migliore. Non si può, insomma, pensare subito che ci voglia far del male. Attraverso la conoscenza si può arrivare alla comprensione, per far ciò bisogna potenziare l'istituto scolastico. Ovviamente un popolo troppo attento non fa gioco a chi lo vuole anestetizzato da spot e videogiochi. Quel che è certo, è che con l'intolleranza dell'extracomunitario, si arriva ad odiare anche un nostro concittadino che invece l'extracomunitario, lo tollera. E dire che anche noi Italiani abbiamo un passato da emigranti, quindi dovremmo capire bene la situazione. Viva l'accrescimento culturale che viene dalla convivenza tra culture diverse, nel rispetto di tutte e nella comprensione reciproca! Ma questo in un paese civile.
La salvezza avviene nella diverità. L'Italia mai così razzista dal dopoguerra.
RispondiEliminaEsatto, amico esatto. Allora credo tu abbia colto ciò che ho voluto significare con il post.
RispondiEliminaGrazie del commento.
vengo si a trovarti!
RispondiEliminaGRAZIE!!! del commento e del supporto
metto SUBITO il link del tuo blog nel mio blogroll- ci ero già passata, e mi piace molto
e.. scusa se esco dall'argomento di qs post per rispondere alla tua domanda, rimpalladola a te.. di quale elemento apple parli?
scusa ma sn un po' come la vispa teresa, ho bisogno di lumi
ahhhhhhhhhhh...!! ah già- bè, l'ho messo perché è bello, nn avevo pensato che magari qualcuno nn lo visualizza! o molti... ?? argh
RispondiEliminao dici che c'è anche qualche controindicazione etico-esistenziale..??!
Assolutamente no.
RispondiEliminaIl problema è che si tratta di una integrazione forzata, voluta da un capitale che ha bisogno di manodopera a basso costo.
RispondiEliminaGli stessi che li criticano e fomentano odio, sono gli stessi che poi li usano come schiavi al lavoro.
L'immigrazionme non è un valore in sè, essere costretti a scappare da fame e bombe non può essere considerato il miglior mondo possibile.
Serve una redistrubuzione globale, facendo in modo che un essere umano non sia carne da macello per il capitale.
La gente del video è di una ignoranza e intolleranza raccapricciante.
Che schifo.
Ma un giorno le cose potrebbero cambiare, e allora sarà nemesi storica.
Per via della religione, sono convinto che siano tutte cose futili, Io se andassi all'estero non chiederei mai una Chiesa.
Libertà di professione in ogni caso,
Esatto, anch'io la penso così.
RispondiEliminaNoi subiamo molto quel tipo di immigrazione, effetto collaterale della politica economica sconsiderada(ma in realtà considerata eccome: dal punto di vista della depredazione della ricchezza altrui!) dei paesi sviluppati ai danni dei paesi poveri.
Poi, come ricordi tu, c'è sempre qualcuno - ovviamente sono i peggiori - che ne approfitta per farsi gli schiavi... Come se già non fossimo abbastanza schiavi del lavoro noi Italiani!
Il tutto in una visione globale del lavoro al ribasso, con sempre meno diritti, oltre che soldi.
Eppoi son d'accordo anche su quello che dici a proposito della chiesa, credo non ci sia alcun bisogno di una struttura per pregare, al contrario, uno la spiritualità ce l'ha dentro. Ma non siamo tutti uguali, è questo il bello... ed il problema che nasce.
Grazie Marco.
La radice del problema italiano (lo considero in termini macro, quindi dall'intolleranza per il diverso fino all'assoluta mancanza di rispetto per le leggi, ooops da noi si chiama 'essere furbi e fighi') è sempre stata l'educazione. Come hai giustamente notato anche tu (e la cosa mi compiace, bravo Bulgaro!)è la scuola la chiave di tutto.. finchè non ci si decide a SOSTENERE e VALORIZZARE il lavoro degli insegnanti e la loro FUNZIONE VITALE nella società.. il panorama-Italia rimarrà sempre un minaccioso e putrido magma di incoerenza, ignoranza, cattiveria e stupidità. Sottolineo che tante colpe sono da attribuirsi anche gli insegnanti stessi.. perchè molti di loro NON SONO PREPARATI e lo fanno tanto per aver un lavoro ed ignorano quanto sia invece una sorta di MISSIONE e non di IMPIEGO!
RispondiEliminaPer quanto riguarda i luoghi di culto, scusa non sarai d'accordo con me, ma io credo che in uno stato laico ci debba essere libertà di credo, ma credo anche che lo stato non è tenuto a costruire luoghi di culto per ogni religione presente sul territorio, credo che debba essere la comunità religiosa stessa che se ne deve occupare. Io quando posso contruibuisco al sostentamento del mio tempio e non chiedo a te di farlo perchè probabilmente hai un credo diverso. Questo non impedisce di provare reciproco rispetto.
Ricordo sempre che la libertà è tale non quando è assoluta ma quando trova i suoi naturali confini.. ovvero la mia libertà finisce dove inizia la tua.
Ciao Bulgaro
Concordo con te anche sull'ultimo punto.
RispondiEliminaInfatti, proprio all'inizio dell'articolo, dico, parlando di un'amministrazione: "che essa predisponga a luogo di culto, uno spazio adeguato per ciascun orientamento".
Non intendo con ciò che debba spendere i soldi della comunità per soddisfare ogni cosa, tantomeno questa. Infatti, se parliamo della comunità musulmana, non credo che chiedano soldi al comune per farsi il tempio, ma solo di avere un posto dove praticare il loro credo. Comunque quello della religione, credo traspaia da quel che ho scritto, è solo un pretesto per attaccar briga e mettere in atto quell'odio di cui parliamo e che è così fecondo in una società di ignoranti.
Ciao_
Roby