La Costituzione Italiana, Art. 3 : Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

giovedì 18 febbraio 2010

100 anni fa’


Voglio fare una breve analisi di cosa c'era e non c'era cento anni fa. Attraverso questo ragionamento voglio solo rendermi conto di cosa abbiamo raggiunto, cosa si è instaurato e cosa è stato demolito, ed, eventualmente, cosa abbiamo perso nell'arco di cent'anni.

Dunque. Cento anni fa non c'era la televisione. Questa è la prima cosa che mi viene in mente, dal momento che fa così tanto parte della vita della gente. Non c'era il telefono così come lo conosciamo oggi, ma neppure come lo conosciamo a partire dalla metà del secolo scorso. Infatti era appannaggio di pochi; vent'anni fa non c'erano i telefoni cellulari (i primi già si mostravano, ma erano poco meno che mattoni, ricordo che erano enormi e costosi, con antenne di 30 o 40 centimetri). Cento anni fa non si poteva ancora partorire in sicurezza, la medicina era molto indietro, ma lo sviluppo industriale cominciava con l'inquinamento ambientale, e si può dire che da qualche anno si cominciava a fare dei danni a quel livello. I lavoratori non avevano diritti (come oggi). I sindacati erano ancora lontani (come oggi), e chi aveva soldi voleva tenerseli stretti e, semmai, farne sempre di più, senza curarsi troppo del modo (come oggi). Una quarantina di anni fa, attraverso una strenue lotta della classe operaia, che affonda le sue radici negli albori della storia, conoscendo soprattutto sconfitte, abbiamo ottenuto il riconoscimento a diritti inviolabili, come ad esempio un salario dignitoso, che sono saltati negli ultimi dieci anni. Oggi essere iscritto ad un sindacato rappresenta un ostacolo, in alcuni settori più che in altri, che impedisce l'affermarsi del diritto alla crescita professionale del lavoratore; quand'anche non fornisca un pretesto per trattarlo con discriminazione penalizzandolo gravemente con orari infami o lavori degradanti senza rotazione, viene visto dal padrone con sospetto, come fosse una minaccia di cui sbarazzarsi alla prima occasione.

Cento anni fa, non c'erano le automobili, inteso come bene diffuso, alla portata di tutti. Ancora si andava col calesse, chi lo aveva, ma i poveri a piedi, e i poveri più fortunati in bicicletta. Non c'era un'aspettativa di vita molto lunga, ma spesso, vivendo di stenti, mi chiedo se non fosse una fortuna. L'alternativa era essere ricchi, ma anche qui, il denaro non poteva comprare cure che ancora non c'erano. Per cui si viveva per meno tempo. Ma c'è da precisare che tante malattie erano meglio tollerate e combattute, da un fisico sano, fisico di persona che non deve patire la fame o vivere nella sporcizia.

Cento anni fa c'era Antonio Gramsci, oggi abbiamo Massimo D'Alema. Cento anni fa non c'era il festival di San Remo, e chi si provava a fare una politica a favore dei lavoratori... beh, erano cavoli amari. Le donne non avevano il voto. C'era la monarchia. Non c'era il fascismo – mancava poco – che invece oggi c'è, anche se in forma diversa dal ventennio. Infatti è una delle forze negative che si sa adeguare ai tempi, dissimulandosi, trovando nuove forme, eludendo la critica di menti deboli attraverso canali di propaganda sottili e studiati, che ti fanno mandare giù la cacca anche se è amara, ma solo perché di un altro colore. Si è appropriato dell'azzurro, senza però abbandonare il nero della sua anima. Gli emigranti eravamo noi, poveri in canna in cerca di lavoro all'estero. Non so per quanto riguarda la corruzione, ma sicuramente il livello più sviluppato lo abbiamo raggiunto ai tempi nostri. Il reticolo affaristico/politico/mafioso/imprenditoriale, così come lo conosciamo (?) oggi, cent'anni fa non c'era. Ma qualcuno mi dica se sbaglio.

Non c'era l'energia nucleare, non c'era la plastica (viene ipotizzata nel 1920 – da Wikipedia), ma c'era quella voglia di fare male agli altri che ha permeato continuamente le vicende umane. Si potrebbe dire che, a parte qualche dettaglio, non è cambiato nulla, dal punto di vista umano. Appena ha potuto, chi di dovere, ha smantellato tutte le conquiste positive raggiunte da parte della collettività. Poiché tali conquiste, lo ponevano qualche gradino in meno al di sopra degli altri, e non sia mai! Qui entrano in ballo i dettagli di cui sopra, per nulla irrilevanti. Adoperati coscientemente e scientificamente da alcune lobby, hanno contribuito a domare gli animi ed a sedare lo spirito critico contenuto in essi. Si prospetta, se non ci si da da fare, la nascita di generazioni votate alla sottomissione. E con la manovra della manipolazione storica, nessuno potrà venire a conoscenza delle lotte fatte per la libertà.
Voglio chiudere questo post con l'adesione all'editoriale di Antonio Padellaro su "il Fatto Quotidiano" di martedì 16 febbraio. Anche io sono indignato per come vengono trattati bambini di un asilo, imbacuccati nei loro cappottini, dentro ad un'aula di una scuola materna senza riscaldamento, portato alla luce da un inchiesta di "Presa Diretta", il programma di RAI3, andato in onda domenica 14 febbraio scorso. Anche io mi chiedo: dov'è la civiltà di questa politica di tagli indiscriminati? E l'opposizione va al festival. Almeno 100 anni fa' non c'era, il festival.

11 commenti:

  1. Grazie Luigi. Anche se non è il plauso che cerco, fa sempre piacere.

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  2. 100 anni fa non c'erano i Berlusconi e berluscones, non c'erano i Cicchitto, i D'Alema, non c'era la P2 e la mafia era ancora un'organizzazione 'nobile' sotto certi aspetti. 100 anni fa non c'era la Lega Nord!
    Non c'era la Protezione Civile con San Bertolaso XD

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  3. Hai toccato trasversalmente un punto essenziale ( e piuttosto noto antropologicamente) e cioè che la tecnologia NON ha cambiato l'essenza umana che rimane fondamentalmente selvaggia, asociale e individualista. Tecnologia e uomo procedono a velocità estremamente diverse. Come mai??????

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  4. Tutto vero Matteo.
    Aleph, asociale non credo, l'uomo è un essere sociale, ma sepre più usa la socialità per scopi individualisti. Infatti, non solo tecnologia e uomo procedono a velocità diverse, ma direi inversamente proporzionali. metto anche qui un mio commento allo stesso post, che ho lasciato su Blog Drome a proposito delle conquiste tecnologiche: "voi (i miei interlocutori sull'atro blog) dite che c'è stato un miglioramento, ed è assolutamente vero, ma solo dal punto di vista delle comodità, delle conquiste scientifiche/tecnologiche.
    Suddette conquiste però, non hanno fornito un supporto valido allo sviluppo dei rapporti umani; ed in molti casi hanno significato, per intere popolazioni, lo sterminio. Dove stà qui la civilta?
    Il mio interrogativo è semplicemente questo.

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  5. Cento anni fa le donne non avevano il voto, dici. Beh, viste le affermazioni di certi beceri maschilisti ed i voti che continuano a prendere, forse non era poi un male che le donne non votassero...
    Mica saranno solo gli uomini a votarlo, 'sto tizio, magari perchè lo trovano simpatico con le sue "battutone" da infimo bar?!

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  6. Bel post.

    Viviana, per l'amor di Dio, attenta a ciò che dici.
    Il voto è di diritto per tutti e se è per quello, ci sono anche uomini stupidi che lo votano: che si fa, si leva ai maschi e si lascia alle donne? Il problema non è il voto, ma bene altro. Pensaci.

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  7. Credo che Viviana fosse ironica in ciò che ha scritto. Ma sono contentissimo di avere due commentatrici attente ed intelligenti come Lindalov e Viviana. Che ringrazio per i complimenti. Comunque penso, riguardo ai voti, che siano molto di più gli uomini a votarlo. Confido molto nel buon senso delle donne, anche se, ovviamente, anche loro hanno le loro pecore nere. Il post di Viviana su Nonsolobotte è stupendo.

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  8. ironia o no.. Viviana, per l'amor di Dio 2.

    ma andrò a vedere il suo post.
    ;)

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  9. 100 anni fa c'era Giolitti,un personaggio non tanto differente da certi soggetti politici di oggi:vedete bene che la storia si basa su continui corsi e ricorsi,perciò è inutile vedere in Berlusconi e nell'''effetto Brlusconi''una minaccia per la vostra esistenza...pensate piuttosto a guardare al di là del presente e a non farvi fregare dai tempi

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  10. Ben venuto, thorin, sul mio blog.
    Purtroppo, a non guardare al di la del presente, è proprio la politica; anche se è in Berlusconi che si applica il concetto di prevaricazione delle masse, è nel resto della classe politica che si ha il suo avvallo; con pochissime eccezioni. Mi devi scusare, ma leggendo il tuo commento, ho l'impressione che tu non abbia letto il post.

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